Missione compiuta: la Pandita arriva a Capo Nord in soli sei giorni
Per celebrare l’impresa e il loro rientro, tutti i sostenitori sono invitati a riunirsi nel parcheggio del Conad Le Querce sabato 31 agosto
Reggio Emilia «Ha toccato». Parafrasando la celebre frase in diretta tv del giornalista Tito Stagno per l’impresa di Neil Amstrong, primo uomo sulla Luna, anche la Pandita è arrivata a destinazione. La Panda d’epoca solidale ha “toccato” il territorio di Capo Nord, accolta dal vento e freddo norvegese ma scaldata da un entusiasmo ben tangibile all’interno della stessa macchina e del camper che ha seguito il viaggio in questi sei giorni, caratterizzati da oltre quattromila chilometri percorsi e 232 litri di benzina. Una tabella di marcia rispettata in maniera impeccabile da Andrea Bonini, la figlia Matilde, Filippo Rondoni, Maurizio Menozzi e Roberta Prampolini (con l’inseparabile cane Teo).
Per celebrare l’impresa e il loro rientro, tutti i sostenitori sono invitati a riunirsi nel parcheggio del Conad Le Querce sabato 31 agosto alle 10:30. Sarà un’occasione speciale per accoglierli calorosamente e festeggiare insieme.
«Siamo partiti dalla Lapponia con 11 gradi e con un vento molto forte – racconta Bonini –. Avevo anche paura che la Pandita si ribaltasse. La cosa incredibile è che in questi paesi nordici il sole è praticamente sempre presente, basti pensare che tramonta alle 22 e sorge alle 3.25 di notte. Abbiamo stretto amicizia con un gruppo di lituani e abbiamo scoperto che uno di loro era un amante dell’Italia e dei bei vini. Non potevamo quindi non giocarci l’asso, proponendo il nostro amato Lambrusco».
Arrivati a Capo Nord, il primo passaggio è stato nella biblioteca comunale per un momento istituzionale: la consegna, al funzionario Thomas, della pergamena del Primo Tricolore che il Consiglio Comunale reggiano aveva affidato loro prima di partire, oltre al libro su Matilde di Canossa regalato dagli Amici di Matilde e del Castello di Bianello, oltre ad alcuni opuscoli Lipu consegnati dall’amico Luca Artoni: «Abbiamo lasciato anche l’erbazzone Righi, oltre a due bottiglie di vino Cantine Riunite, al Parmigiano Reggiano del Conad Le Querce. Poi ci siamo rimessi in cammino per gli ultimi chilometri». La destinazione era il punto più a Nord dell’Europa, al promontorio dove il gruppo si è lasciato andare a un po’ di riposo, intrattenendosi con le foto di rito con le maglie degli sponsor che hanno contribuito allo sviluppo del progetto solidale.
«Il gruppo è ancora gasato – racconta Andrea – peccato per il meteo ma è stata un emozione che rimarrà per sempre. Dietro a questo viaggio c’è un anno di lavoro». La dedica è scontata: «Credo che mio papà, a cui è dedicato questo viaggio, oggi mi direbbe " te esageree ma te fat un bel lavor “ («hai esagerato ma hai fatto un bel lavoro», la traduzione letterale dal dialetto reggiano) – sottolinea –. Ne approfitto per ringraziare l’associazione Vittorio Lodini a cui è possibile fare arrivare le donazioni, tutti gli sponsor e chi mi aiutato in questo progetto. Mia figlia Matilde mi ha riempito il cuore di felicità: condividere questi giorni di amicizia, di sacrifici e di responsabilità a 14 anni le può fare solo bene». Ora si rientra, con il ritorno a Reggio previsto già per il fine settimana, traffico ed intoppi permettendo: «Grazie anche alla Gazzetta per l’attenzione mostrata a questo viaggio solidale- conclude – viva la Pandita!». © RIPRODUZIONE RISERVATA