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«Diventare B Corp è l’obiettivo del 2025»

Alice Benatti
«Diventare B Corp è l’obiettivo del 2025»

Il vicepresidente di E80 Group Gabriele Grassi traccia un futuro più sostenibile

31 agosto 2024
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Gabriele Grassi, vicepresidente e Digital Innovation and Communication Director di E80 Group, lo scorso aprile siete diventati Società Benefit: cosa significa?

«Significa essere non un’azienda estrattiva ma rigenerativa che non pensa soltanto agli utili ma opera in modo responsabile, sostenibile e trasparente impegnandosi per ridurre lo spreco di risorse e investendo maggiormente sulle persone, che nel nostro settore rappresentano un alto valore aggiunto.

Il nostro impegno in questa direzione va al di là della sostenibilità ambientale, includendo anche sicurezza sul lavoro e welfare. Per fare qualche esempio, entro tre anni puntiamo a ricorrere a soluzioni totalmente digitali, eliminando l’uso della carta all’interno del Gruppo. Dal punto di vista dei consumi di energia, pur non essendo un’azienda energivora, utilizziamo il più possibile fonti rinnovabili».

Quando mi parla di sostenibilità a 360°, cosa intende?

«Mi riferisco all’impatto che le nostre tecnologie hanno sui nostri clienti. Ad esempio, riducendo in maniera significativa il numero dei viaggi dei camion. Inoltre, le nostre soluzioni permettono, rispetto alla gestione manuale, di incrementare il livello di sicurezza negli stabilimenti, tutelando maggiormente persone e infrastrutture.

Tornando nel perimetro di E80 Group, qualche anno fa abbiamo ragionato sulla possibilità di realizzare una mensa aziendale per la pausa pranzo, che poteva essere un’opzione molto interessante, ma abbiamo deciso di proseguire incentivando le attività locali, con l’obiettivo di sostenerle e valorizzarle».

Per il bene del territorio…

«Sì, per far vivere l’economia locale. In questo modo abbiamo contribuito a mantenere viva la comunità e le sue attività ristorative e commerciali. È un sostegno reciproco tra l’azienda e il territorio, e questo ci riempie di orgoglio. Sono tanti i modi in cui collaboriamo: dal fornire lavagne elettroniche alle scuole, al sostenere iniziative a carattere sociale e sportivo».

Ora qual è il prossimo obiettivo?

«Nel 2025 ci aspettiamo di diventare B Corp. Questa oggi è una importante certificazione di sostenibilità internazionale e posso dire che l’Italia è il secondo Paese a livello internazionale che si è dimostrato più capace di abbracciare questa filosofia.

E80 Group ambisce a diventare una delle prime aziende nel campo dell’automazione certificata B-Corp, anche con l’obiettivo di trasferire ad altri il nostro esempio di sostenibilità».

Sabato scorso la Gazzetta e il Parco Nazionale hanno portato il climatologo Luca Mercalli al teatro dei Mantellini di Villa Minozzo per parlare di come il cambiamento climatico e quindi l’aumento del riscaldamento globale porterà sempre più persone a migrare in Appennino. E80 Group è pronto a questa migrazione? Quanti sono al momento i vostri collaboratori che vengono da fuori?

«Sicuramente almeno un 30%: da Reggio Emilia, Parma, Modena. Inoltre, ci sono persone che da quando lavorano in azienda, hanno deciso di trasferirsi in questa zona. Puntiamo a continuare a crescere – dal punto di vista di fatturato ma anche del personale, così come dal punto di vista qualitativo e di sostenibilità. E in questa prospettiva di crescita vogliamo continuare ad essere un’azienda di famiglia, senza farci tentare, come succede a tanti, dall’ipotesi di venderla a una grande multinazionale».

Avete da poco ottenuto una importante certificazione internazionale in tema di cybersecurity, ISO27001. Cosa vi è stato riconosciuto?

«La tecnologia e il mondo del software sono sempre più presenti nella nostra quotidianità e la connessione internet è diventata essenziale, portando con sé una nuova tipologia di rischi. Il business sta vivendo la stessa trasformazione e negli ultimi anni la sensibilità al tema delle minacce informatiche è contestualmente aumentata. Emerge però che, mentre il numero di aziende di cybersecurity cresce drasticamente, il numero di attacchi e incidenti non diminuisce. Questo evidenzia un’elevata complessità della materia e la necessità di elaborare un approccio strutturato per affrontarla efficacemente. Sicuramente la certificazione è motivo di pregio e un ottimo punto di partenza metodologico, ma non basta: miglioramento continuo, intelligence e training sono aspetti imprescindibili per far crescere la postura di sicurezza dell'azienda. Oggi più che mai nel mirino degli attaccanti ci sono le persone: e-mail, messaggi, documenti, social sono i canali preferiti per aggirare gli utenti e mettere piede nelle aziende.

Un esempio di iniziativa che stiamo adottando? Lavoriamo con partner specializzati che tentano veri e propri attacchi nel mondo digitale, fisico, ma anche sociale.

Grazie a questo tipo di simulazioni possiamo capire dove ci sono debolezze, errori e come formare il nostro team in modo che sia sempre più pronto ad affrontare minacce in costante cambiamento».


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