Festa a sorpresa per Ana Maria Vitelaru medaglia di bronzo alle Paralimpiadi
Castelnovo Sotto ha celebrato l’atleta di handbike davanti al municipio. L’evento promosso dal sindaco, Castelsport e Pedale Castelnovese
Castelnovo Sotto Ana Maria Vitelaru martedì è stata accolta con una festa a sorpresa nella sua Castelnovo Sotto, dopo il rientro dai Giochi Paralimpici di Parigi 2024, dove ha conquistato la medaglia di bronzo nella prova in linea H5 femminile di ciclismo su strada. Davanti al Municipio, oltre cento persone l’hanno applaudita, tra cui concittadini, colleghe di lavoro della Max Mara, appassionati di ciclismo, familiari e rappresentanti delle associazioni locali, radunati grazie a una catena di messaggi su WhatsApp organizzata dal sindaco Francesco Monica, Castelsport e Pedale Castelnovese, con l’aiuto del marito Nicola. «Cosa sta succedendo?», ha detto sgranando gli occhi appena scesa dall’auto, a dimostrazione che l’effetto sorpresa è riuscito.
Poi, emozionata e commossa, Ana Maria si è lasciata andare alle lacrime mentre ringraziava tutti per il sostegno. Gli organizzatori avevano preparato alcune foto che l’atleta ha firmato tra un applauso e l'altro, mostrando grande disponibilità verso il pubblico che si era radunato per lei. Dopo l'accoglienza in piazza, i partecipanti si sono spostati nella sala del consiglio comunale, dove Vitelaru ha raccontato il percorso che l’ha portata alla conquista della medaglia, sottolineando quanto l'ultimo anno sia stato particolarmente difficile a causa della perdita del fratello. Nata in Romania nel 1983, Vitelaru a 15 anni è stata costretta all’amputazione di entrambe le gambe a seguito di un incidente alla stazione ferroviaria, affrontando poi diversi interventi chirurgici. Nel 2000, appena diciassettenne, Ana Maria è diventata cittadina italiana e si è stabilita a Reggio Emilia, dove ha coltivato la sua passione per la moda lavorando come sarta per la prestigiosa Max Mara. Prima di avvicinarsi all’handbike, ha giocato a basket in carrozzina a livelli agonistici, facendo parte anche della nazionale italiana femminile. Successivamente, grazie ad Alex Zanardi e al progetto Obiettivo 3, è entrata con grande successo nel mondo dell’handbike. «È un sogno che finalmente si è realizzato, ho lavorato davvero tanto», ha detto Ana Maria, commossa per la sorpresa. «Soprattutto l’ultimo anno è stato particolarmente duro per me, per tanti motivi, in particolare per un’importante perdita familiare. La preparazione è stata influenzata da questo avvenimento, ma desideravo tantissimo arrivare a una medaglia olimpica per fare una dedica speciale, e ce l’ho fatta. Ma tutto questo è stato possibile grazie all’aiuto di tutte le persone che mi sono state accanto: familiari, amici, colleghi. Grazie di cuore per tutto il vostro sostegno».
Ana Maria ha spiegato di aver trascorso gli ultimi tre anni ad allenarsi per le Olimpiadi, sottolineando quanto l’ultimo sia stato il più difficile: «Dietro ci sono tantissimi sacrifici e tanta dedizione. Indossare la maglia azzurra è una grande responsabilità e un grande onore. Spero che tutto quello che faccio possa essere di aiuto per chi affronta difficoltà, sia per incidenti, malattie o perdite. Il mondo paralimpico e le nostre imprese devono essere uno stimolo per ‘alzarsi dal divano’ e dimostrare che si può sempre risollevare la propria vita, anche dopo un grande dispiacere». Infine, Ana Maria ha rivelato che, appena rientrata dalle Paralimpiadi di Parigi, già pensa a quelle del 2028 a Los Angeles, promettendo di tenere svegli di notte tutti gli abitanti di Castelnovo Sotto e non solo. «Stasera niente semi di lino... mi voglio mangiare una bella pizza», ha detto l’atleta in conclusione della serata, ironizzando sul rigido regime alimentare che è tenuta a rispettare come tutte le persone che competono nello sport ad alti livelli.l © RIPRODUZIONE RISERVATA