Decine di telefonate: «Fuga di gas» Ma erano i cattivi odori di un silos
L’allarme di numerosi cittadini. L’Arpae: «Nessuna ricaduta ambientale»
Reggio Emilia «C’è un fortissimo odore di gas sul cavalcavia del campovolo». Telefonate di questo tenore hanno allarmato parecchi reggiani, che all’alba di mercoledì 11 settembre hanno tempestato il 115 segnalando una presunta fuga di gas. In realtà si trattava di cattivi odori provocati dallo svuotamento per pulizia periodica di un silos in un’azienda chimica situata in zona San Lazzaro. A partire dalle 7 le segnalazioni si sono susseguite numerose: prima in centro storico, poi tra la via Emilia verso Modena e il campovolo.
Una squadra dei vigili del fuoco è uscita per verificare, battendo le aree dalle quali continuavano a giungere le segnalazioni: i pompieri, insieme agli agenti della polizia locale, si sono spostati dalla stazione storica ferroviaria a via dell’Aeronautica fino a via Emilia Ospizio, senza riscontrare nessuna fuga di gas. Era avvertibile, tuttavia, un forte odore: la sostanza, che dal punto di vista olfattivo si ipotizzava fosse gpl, proveniva da una miscela di odori generati da un’azienda chimica situata nelle vicinanze. A quel punto il comando di via della Canalina ha allertato i tecnici dell’Arpae di Reggio Emilia (ovvero l’azienda prevenzione ambiente ed energia ha sede proprio al San Lazzaro) per i campionamenti del caso. La fonte è stata individuata intorno alle 9: non si trattava nemmeno di gpl, bensì era l’effetto maleodorante di un silos svuotato contenente residui di lavorazione. I tecnici dell’Arpae hanno eseguito rilevazioni istantanee per verificare l’eventuale presenza di acido citrico, senza riscontrare alcuna ricaduta ambientale. «I valori riscontrati erano inferiori ai limiti di rilevabilità», secondo il comunicato ufficiale dell’Arpae regionale al termine delle verifiche del caso.l © RIPRODUZIONE RISERVATA