Scandiano, il braccialetto elettronico segnala lo stalker armato vicino all’ex
Arrestato un 53enne: nello zaino aveva una lama pronta all’uso
Scandiano Il braccialetto elettronico ha rivelato la sua presenza vicino alla casa dell’ex dalla quale il giudice gli aveva imposto di stare lontano.
L’uomo, un 53enne denunciato per atti persecutori e allontanato in via cautelare dalla donna, aveva nello zaino un cavatappi multifunzione con tanto di lama pronta all’uso. Per questo nei suoi confronti è scattato l’arresto.
«Ti appendo a una corda e ti brucio», è solo una delle gravi minacce con le quali si era rivolto alla sua ex dopo che lei aveva trovato il coraggio di lasciarlo e denunciarlo.
E che gli erano costate, a maggio scorso, il divieto di avvicinamento alla donna, oltre all’obbligo di indossare il braccialetto elettronico.
Provvedimenti cautelari disposti in concomitanza con la denuncia nei confronti del 53enne per atti persecutori.
L’uomo avrebbe dovuto mantenere una distanza di almeno 2 chilometri dalla donna, sia dalla sua abitazione che dai luoghi da lei frequentati.
Invece alle 5 di mercoledì, 11 settembre, la centrale operativa del 112 ha registrato il segnale gps del braccialetto elettronico del 53enne a poche decine di metri dall’abitazione dell’ex.
È stata allertata subito una pattuglia dei carabinieri di Scandiano che hanno raggiunto il luogo dove il segnale indicava fosse l’uomo, seguendone in tempo reale gli spostamenti.
È stato così rintracciato in via Martiri della Libertà. Alla vista dei carabinieri ha pure provato ad allontanarsi. Ma è stato rincorso e bloccato.
I carabinieri nel suo zaino hanno trovato il cavatappi, un attrezzo in metallo compreso di apribottiglie e lama della lunghezza totale di 18 cm che l’uomo teneva aperto, come per essere pronto all’uso. Per questo è stato anche denunciato per porto abusivo di arma.
Secondo l’accusa dal novembre del 2023 il 53enne perseguitava la ex. «Io ti uccido, ti faccio prendere fuoco a te con tutta la macchina», la minacciava ogni volta che la incontrava. A marzo la donna se l’è trovato davanti con in mano una corda: «Ti appendo, devi morire». Il 13 aprile il 53enne si è presentato davanti alla sua porta di casa asserendo che avrebbe dovuto uccidere lei e l’uomo che, a suo dire, si trovava con lei.
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