Tre carabinieri forestali indagati: malattie simulate per non lavorare, frode e peculato
Le indagini partite dopo la rivelazione di un controllo a un imprenditore
Reggio Emilia I Carabinieri Forestali del NIPAAF di Reggio Emilia hanno dato esecuzione a misure interdittive nei confronti di due colleghi – non appartenenti al nucleo investigativo, ma in servizio nel Reggiano - che sono stati sospesi dalle loro funzioni per un periodo fino a un anno mentre un terzo militare, coinvolto nelle indagini, è stato nel frattempo trasferito dalla propria sede di servizio.
L’inchiesta, avviata dalla Procura della Repubblica di Reggio Emilia, riguarda presunte irregolarità nella gestione dei turni di servizio, che avrebbero portato all’attribuzione di indennità non spettanti, con un danno erariale stimato in oltre 10 mila euro a carico dell’amministrazione.
A generare l’apertura di un fascicolo, inizialmente a carico di ignoti, però, è stata la rivelazione anticipata di informazioni riservate ad un imprenditore, di un’spezione imminente, che gli avrebbero consentito di porre
rimedio ad alcune carenze gestionali. Le indagini, supportate anche da attività tecniche di intercettazione audio-video, che sono durate quasi un anno e sono state condotte dai Carabinieri Forestali del NIPAAF di Reggio
Emilia, coordinati dal Comandante del Gruppo di Modena, hanno portato alla luce ulteriori episodi di presunte condotte illecite.
Tra queste, la falsificazione della documentazione di servizio per coprire turni inferiori a quelli previsti, e per due militari è stata ipotizzata anche la simulazione di patologie per giustificare assenze dal servizio, trascorse in attività
ricreative. Un ulteriore addebito riguarda l’uso improprio di utenze della caserma da parte di uno degli indagati.