Alluvione in Romagna: due dispersi. Il Presidente Mattarella vicino alla popolazione. E’ scontro dopo le parole del Ministro Musumeci
Il cardinale Zuppi invita le comunità parrocchiali a pregare. Pioggia di reazioni contro l’ex governatore della Sicilia
Ravenna Oltre al bilancio dei danni, c'è anche la dialettica politica, e di fronte al nuovo alluvione rincara lo scontro politico. «Siamo in
attesa che il Commissario alla ricostruzione post alluvione 2023, ci approvi i piani speciali che noi abbiamo già validato come Regione già nel mese di luglio. I piani speciali prevedono la realizzazione di diverse opere dal punto di vista infrastrutturale per 4,5 miliardi» ha spiegato Irene Priolo, presidente facente funzione della Regione. Cui il ministro per la Protezione Civile e le Politiche del mare Nello Musumeci ha replicato in maniera molto netta proprio in conferenza stampa: «Non si può sempre chiamare in causa l'alluvione del 2023, avvenuta perché forse alcune cose
che dovevano essere fatte non sono state fatte». E insiste: «In questo decennio l'Emilia Romagna ha avuto assegnati 595 milioni dai governi di Roma, oltre mezzo miliardo. Se la Regione potesse fare lo sforzo di farci sapere quanta di questa risorsa è stata spesa, spero tutta o quasi, e ci facesse la cortesia di dirci quali sono ancora i territori più vulnerabili, in un rapporto di collaborazione, e potremmo programmare ulteriori interventi in regime ordinario».
Parole che hanno sollevato non poche reazioni. «Di solito non amo fare polemiche ma la dichiarazione del ministro Musumeci è straordinariamente grave per il ruolo che ricopre e per i ruoli che ha ricoperto – sono le parole di Graziano Delrio, senatore Pd, ex ministro ed ex sindaco di Reggio Emilia -. Oggi approfitta della sua posizione durante un momento di grave difficoltà dei cittadini romagnoli per provare a fare una piccola speculazione politica che si addice di solito a uomini piccoli piccoli. Sono sicuro che la regione Emilia-Romagna risponderà punto per punto alle domande ridicole poste da un ministro della Repubblica che purtroppo ha anche la responsabilità della gestione dell’emergenza in questo paese. Nel frattempo casomai il ministro si ricordi che è stato presidente della regione Sicilia per diversi anni e ci faccia avere il resoconto dei finanziamenti che lui ha ricevuto e speso durante il suo mandato perché come è noto, della dispersione idrica alla cura del territorio, la regione Sicilia non brilla e certamente durante la sua presidenza nessuno si è accorto di una particolare sollecitudine per i bisogni e le urgenze dei cittadini al punto che la sua coalizione ha preferito non ricandidarlo. Attendiamo quindi con ansia che la regione Sicilia pubblichi i risultati dei cinque anni di governo Musumeci su questi argomenti insieme a quelli che sicuramente arriveranno della regione Emilia-Romagna. Mentre si fatica e si soffre nei territori alluvionati il ministro della protezione civile pensa alla propaganda. Ci sarebbe da piangere».
Interviene anche l’ex presidente della Regione Emilia-Romagna ed europarlamentare Pd Stefano Bonaccini: «Attaccare frontalmente i nostri sindaci e i nostri amministratori regionali mentre l'emergenza è ancora in corso e il sistema di protezione civile è impegnato a soccorrere le persone, significa non avere rispetto né delle comunità alluvionate, né delle istituzioni. Se a farlo sono poi il Ministro Musumeci e il
viceministro Bignami, per il Governo, che dovrebbe assicurare sostegno e leale collaborazione, allora siamo precipitati nel punto più basso
del senso istituzionale». «Dopo l'alluvione del maggio 2023, mai registrata nella storia per quantità d'acqua caduta, come tutti sanno il Governo decise di non ascoltare il territorio e di accentrare nelle proprie mani la ricostruzione: ma con quale faccia gli esponenti dello stesso Governo
e dello stesso partito scaricano oggi le responsabilità sugli amministratori locali? Dopo aver promesso il 100% il rimborso dei danni a cittadini, famiglie e imprese, i quali hanno ricevuto invece nulla. O dopo aver ricevuto dall'Unione Europea un miliardo e duecento milioni di euro da Pnrr, per la ricostruzione pubblica, che ai nostri sindaci non sono mai arrivati?» chiede l'esponente dem. «L'intento è chiaro - secondo Bonaccini - accendere polemiche in chiave elettorale per le prossime regionali, così come fecero in previsione delle elezioni amministrative ed europee dello scorso giugno. Un grazie immenso a tutti coloro che si stanno prodigando a soccorrere e assistere le comunità colpite. Forza Emilia-Romagna, ti risolleverai anche questa volta» conclude l'ex presidente di Regione.
Il presidente della Repubblica
Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella esprime vicinanza e ringrazia l'operato dei soccorritori in queste ore in cui si fa sempre più pesante il bilancio dei danni provocati dal maltempo in Emilia Romagna. L’allarme si era aggravata tra la notte e le prime ore di giovedì 19 settembre, con i livelli dei fiumi cresciuti in Romagna. Le difficoltà maggiori si sono registrate fin da subito a Faenza, in provincia di Forlì, Ravenna e Bologna.
«Ho appena parlato con il presidente facente funzioni dell'Emilia-Romagna Irene Priolo _ ha detto Mattarella _ per chiedere notizie ed esprimere vicinanza in questo momento di difficoltà, chiedendole di ringraziare tutti coloro che si stanno adoperando per aiutare chi si trova in condizioni difficili».
Anche la Cei esprime «vicinanza e solidarietà» alle tantissime persone sfollate. Il cardinale Matteo Zuppi, arcivescovo di Bologna e presidente della Cei, invita tutte le comunità parrocchiali a «pregare per quanti stanno vivendo questa nuova sofferenza».
DUE DISPERSI
Ci sono due dispersi, a causa dell'alluvione che ha colpito l'Emilia Romagna nelle ultime 48 ore, con una cumulata massima d'acqua che ha superato, in alcuni casi, i 350 millimetri, con picchi massimi nella zona tra Ravenna e Brisighella: si tratta, come comunicato direttamente dal capo della Protezione Civile Fabio Ciciliano al sottosegretario Galeazzo Bignami durante una conferenza stampa a Palazzo Chigi, di due persone che si erano rifugiate su un ponte, a Bagnacavallo, per sfuggire all'acqua.
Sono quattro i bacini interessati dall'alluvione, nei territori tra Bologna, Ravenna, Forlì-Cesena, con tracimazioni: oltre un migliaio le persone evacuate, cui 800 solo nel Ravennate. Sono i primi effetti della pesante ondata di maltempo causata dagli effetti del ciclone Boris che, arrivato in Italia, si è abbattuta con particolare violenza sulla Romagna e nel Bolognese. Un dato, su tutti: nel maggio 2023 furono 400- 450 i millimetri d'acqua caduta, ma in due alluvioni; ora, in un unico evento, si sono superati, in alcune aree, i 350 millimetri. Oltre 200 gli interventi effettuati dai
Vigili del Fuoco.
Colonne mobili nazionali del volontariato di Ana (Alpini) e Misericordia e delle Regioni Veneto, Toscana, Friuli Venezia Giulia, Provincia autonoma
di Trento, Lombardia sono già operative in Emilia-Romagna con più di 500 volontari. In arrivo anche quelle di Liguria, Lazio, Marche e Umbria. L'Agenzia regionale ha immediatamente attivato più di 100 volontari.
STOP DA ALTRI TRENI
«La circolazione permane sospesa tra Forlì e Faenza, tra Ravenna e Castelbolognese, tra Ravenna e Ferrara, e tra Ravenna e Faenza per condizioni meteo critiche che stanno
provocando il rischio di esondazione di alcuni fiumi. I treni Alta Velocità, Intercity e Regionali possono subire limitazioni di percorso o cancellazioni ed essere instradati sul percorso alternativo. In
particolare sono 14, tra Frecce e Intercity, i treni ad alta velocità cancellati. A causa dell'impraticabilità delle strade, non sono garantite corse con bus. Si consiglia di riprogrammare il viaggio'». Lo
comunica Trenitalia in un aggiornamento, alle 13, sulle ripercussioni del maltempo in Emilia Romagna sulla circolazione ferroviaria.
ORE 11.30 PRIOLO FA IL PUNTO
Le piogge in Emilia-Romagna sono «in diminuzione, ma non in estinzione: sta piovendo da più di 48 ore e siamo di fronte a un evento che sta impegnando i nostri territori in maniera molto importante e significativa». Al momento sono circa 1000 i cittadini sfollati, «qualcuno si sta aggiungendo per gli interventi che si stanno facendo in emergenza» che però «non sono significativi dal punto di vista dell'impatto della popolazione: non abbiamo i numeri dello scorso anno quando siamo arrivati fino a 45mila evacuati».
È la fotografia dell'evoluzione del maltempo in Emilia-Romagna illustrata dalla presidente Irene Priolo durante una conferenza stampa. Dopo l'alluvione dello scorso anno, «la messa in sicurezza del territorio e della popolazione ha funzionato». «Abbiamo fatto delle evacuazioni preventive, i cittadini sono andati ai piani alti e hanno messo in campo tutti i comportamenti corretti", ha ricordato la presidente. Rispetto all'evento del 2023 «sono di meno i fiumi che sono stati interessati da eventi: l'anno scorso avevamo avuto 23 fiumi esondati, in questo caso stiamo gestendo fenomeni su bacini ridotti». La situazione che preoccupava di più era quella di Faenza, dove «il Lamone non ha creato problemi: l'abitato non è stato allagato».
Sul Senio, «nel corso di questo anno, abbiamo fatto tantissimi interventi: non abbiamo avuto nessuna rottura e neanche tracimazioni oltre gli argini». Questa «è la dimostrazione che abbiamo fatto tutta la manutenzione possibile» ma «abbiamo bisogno che vengano finanziate le casse di espansione» per «tagliare queste piene e farle confluire in infrastrutture idonee. Auspichiamo che i piani speciali vedano un finanziamento da parte del governo», ha sottolineato Priolo che questa mattina ha sentito il ministro per la Protezione civile, Nello Musumeci, per capire «se e come impostare l'eventuale richiesta di stato di emergenza: siamo rimasti d'accordo che ci sentiremo anche nel pomeriggio».
La Regione è in contatto costante anche con i sindaci per la gestione della popolazione e del territorio, compresa la questione della riapertura delle scuole. «In via precauzionale abbiamo fatto bene a chiudere le scuole oggi - ha detto la presidente - dopo l'uscita dell'allerta, valuteremo insieme alle amministrazioni comunali se mantenere la chiusura delle scuole o no".
DEVIAZIONI IN AUTOSTRADA
Ravenna Il maltempo condiziona anche il traffico autostradale. «A causa delle attuali condizioni di maltempo, alle 7:40 circa, sulla
A14 Bologna-Taranto, sono state disposte le temporanee chiusure del tratto compreso tra Loreto e Ancona nord in direzione Bologna e della
stazione di Ancona sud in uscita per entrambe le provenienze e in entrata verso Pescara. In alternativa, a chi da Bari/Pescara è diretto verso Bologna, si consiglia di percorrere la A25 Torano-Pescara e la A24 Roma-Teramo per poi proseguire sulla A1 Milano-Napoli in direzione nord.
Contestualmente, sulla A14 Diramazione di Ravenna, sono stati temporaneamente chiusi gli svincoli di Cotignola e Lugo in uscita da entrambe le provenienze Ravenna/Bologna, a causa dei disagi provocati dalle precipitazioni sulla viabilità ordinaria». «Per quanto riguarda la chiusura dell'entrata di Cesena sulla A14 Bologna-Taranto, nel corso della giornata di mercoledì sono state portate a termine le verifiche tecniche resesi necessarie per valutare l'entità dei danni conseguenti le forti piogge. In particolare, uno smottamento del rilevato ha interessato una delle rampe di immissione, motivo per il quale, a titolo precauzionale, è stato necessario disporre la chiusura dell'entrata in direzione Bologna. L'intervento per il definitivo ripristino è stato già avviato, tuttavia, per l'intera durata dei lavori che al momento è stimata in circa due settimane, per favorire il flusso veicolare nelle fasce orarie di punta, l'ingresso di Cesena in direzione Bologna sarà aperto dalle 9 alle 19 per i soli veicoli con massa complessiva a pieno carico inferiore a 3,5 t, compresi gli autobus. Dalle ore 19 e fino alle ore 9 del giorno successivo, l'ingresso in direzione Bologna tornerà ad essere chiuso per tutti i veicoli. Al fine di garantire il rispetto del provvedimento, sul posto sarà presente un presidio permanente della Polizia Stradale. Fino al termine dei lavori di ripristino, ai mezzi pesanti che da Cesena sono diretti verso Bologna si consiglia di utilizzare l'entrata di Cesena Nord. Stesso consiglio per tutti gli utenti in entrata a Cesena e diretti verso Bologna nelle fasce orarie comprese tra le 19 e le 9».
SITUAZIONE DEI FIUMI IN ROMAGNA
«Sono attualmente in corso le tracimazioni dei fiumi Lamone (zona Muraglione a Boncellino e zona via Torri a Traversara) e Senio (zona via Salara a Cotignola lato Bagnacavallo). Occorre evacuare urgentemente tutti i piani terra nei pressi di queste due zone». E' il messaggio del Comune di Bagnacavallo ai cittadini, riportato dalla pagina facebook “Emilia-Romagna Meteo”, tra gli aggiornamenti dell’alluvione che sta colpendo numerose zone della Regione. «Tutti i cittadini devono salire immediatamente ai piani alti e se non è possibile devono evacuare le abitazioni. 800 072525 è il numero unico per le emergenze in Bassa Romagna», si legge.
A Faenza la situazione è difficile: “Ancora una volta, uno dei problemi più grandi è il Torrente Marzeno _ si legge in un aggiornamento delle ore 4 sul sito del Comune di Faenza _. Nonostante gli sforzi per contenerlo, ha esondato nelle case delle zone di via San Martino e di via Cimatti. I Vigili del Fuoco (tra i quali anchealcuni uomini partiti da Reggio Emilia nella notte) e gli operatori di soccorso sono sul posto per assistere la popolazione. L'onda di piena sta transitando verso la campagna a valle di Faenza. Il livello dei fiumi rimane molto alto e, di conseguenza, richiede il massimo livello di allerta, soprattutto vicino alle arginature. Abbiamo riscontrato esondazioni nelle zone di via Saldino e del Ponte della Castellina. I tecnici sono già al lavoro. Ha piovuto tanto e continuerà a piovere per tutta la giornata. Con il livello dei fiumi alto, è entrato in crisi il sistema fognario, causando allagamenti localizzati in alcune strade della città. Stiamo lavorando per risolverle e per mettere in sicurezza tutte le situazioni pericolose. SIAMO ANCORA IN ALLERTA ROSSA. Come sempre raccomando la massima prudenza. Non spostatevi in auto. Non andate in cantine o locali interrati. Restate ai piani alti».
A Castel Bolognese (Ravenna) per le forti piogge la situazione del Senio è peggiorata e a Tebano il livello del fiume ha raggiunto la soglia rossa, con un livello di 5,5 metri. Il sindaco ha pertanto predisposto l'ordinanza di evacuazione dei cittadini residenti nelle abitazioni limitrofe al fiume, allestendo il Palazzetto dello Sport come centro di accoglienza.
La polizia locale sta allertando le famiglie che per la propria incolumità devono allontanarsi. Le scuole di qualsiasi ordine e grado domani rimarranno chiuse. Nella zona di Budrio (città metropolitana di Bologna) è in transito la piena del torrente Idice che continua a venire monitorata sia dal Comune che dal personale della Regione Emilia-Romagna.
Grazie agli interventi di messa in sicurezza degli argini l’acqua sta defluendo, in minima parte, dagli scoli appositamente realizzati che la indirizzano nel canale di bonifica. Anche il canale Fossano è attenzionato dal Comune, in collaborazione con il personale della Bonifica Renana. A Modigliana (Forlì-Cesena) sono esondati i fiumi Tramazzo e Acerreta: sui social testimonianze di cittadini sul posto parlano di una «situazione critica», con scene «davvero drammatiche e spaventose».
Alcune aree del centro abitato a ridosso del fiume sono inondate. I fiumi, si legge ancora in alcuni post di cittadini, «hanno raggiunto un livello superiore a quello del maggio 2023», quando la zona subì un allagamento diffuso.
A Bologna
A Bologna a causa dell`allerta meteo e del protrarsi delle piogge persistenti, si è verificato in particolare un innalzamento del livello del torrente Savena tale da far prefigurare nella notte una sua possibile importante criticità. Il Comune ha quindi disposto la chiusura di alcune scuole nella zona e, a tutela della pubblica incolumità, ha inoltre emanato un`ordinanza di evacuazione degli edifici posti in zona San Ruffillo-Lungosavena.
A Forlì
Anche nella zona di Forlì la situazione «sta peggiorando» e «le previsioni che eslcudevano in maniera decisa esondazioni del Montone si stanno rapidamente modificando», ha detto in un video su Facebook il sindaco di Forlì, Gian Luca Zattini.
«Nelle zone vicine al fiume Montone i cittadini, soprattutto quelli che hanno avuto l'alluvione 2023, salgano ai piani più alti, abbiano consapevolezza della possibilità di un fatto grave, pensino prima di tutto alla propria sicurezza e salute, cerchino di mettere in sicurezza quello che possono. Le previsioni non sono certe, sono in continua evoluzione, ma dalla mezzanotte fino alle 4-5 non sono esclusi fenomeni di estrema gravità».