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Paura sulle strade

Schianto a folle velocità a Rivalta: «Serve subito un autovelox»

Nicolò Valli
Schianto a folle velocità a Rivalta: «Serve subito un autovelox»

Appello dopo l’ennesimo incidente: «Sfrecciava ai 150 km/h»

20 settembre 2024
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Reggio Emilia «Non ci è scappato il morto per miracolo. Qui in via della Repubblica, però, la situazione della viabilità è veramente al limite. Le auto sfrecciano a velocità folle e i rischi per i residenti sono alti. Chiediamo alle autorità competenti di fare qualcosa, a cominciare dall’introduzione di un velox».

La voce è quella di Marianna Caiumi, residente al civico 75 della via nel quartiere di Rivalta, a pochi passi dalla Vasca di Corbelli. Una strada che fa parte della statale 63 che unisce Reggio al nostro Appennino. Nelle scorse sere si è verificato l’ennesimo incidente in questo tratto: un’Audi rossa proveniente dalla montagna ha tentato di sorpassare un’auto ma, nel momento in cui ha invaso la corsia opposta, si è trovata di fronte un’altra macchina che giungeva invece dalla città.

Per evitare la collisione l’uomo alla guida ha dovuto rientrare non riuscendo però ad evitare l’impatto con la Golf che cercava di sorpassare. Il contatto tra le ruote ha fatto sì che l’Audi si impennasse, si schiantasse contro il palo Telecom terminando la propria corsa nel giardino di un appartamento privato vicino. Fortunatamente non ci sono stati feriti ma l’incidente è stato notevole. «Andava a 150 chilometri orari, quando il limite consentito è di 70 – prosegue Caiumi–. L’auto è andata distrutta e sono arrivati mezzi sanitari e carro attrezzi. Il guidatore se l’è cavata soltanto con un graffio».

«Pensavamo fosse morto dal volo che ha fatto, è stata davvero una scena da film – ribadisce Caiumi -. Io ero in casa e ho sentito un rumore di lamiera impressionante. Così non si può però più andare avanti, ho due figli di 16 e 22 anni e sono preoccupata. Premesso che siamo senza linea internet da qualche giorno, qui ci sono in gioco le nostre stesse vite. La strada è di proprietà dell’Anas (Azienda Nazionale Autonomia Strade,ndr) ma chi di dovere deve fare qualcosa. Già anni fa ci fu un morto, non ne vogliamo altri. Ottenere l’installazione di un dosso sarà molto difficile perché questa non è una strada principale, ma un velox come a Codemondo penso sia doveroso».

Caiumi ha preparato una lunga lettera che intende inviare alla polizia locale: «Qui è un continuo via vai di automobili e moto, ma è soprattutto di notte che si spinge sull’acceleratore. A Rivalta è appena stata inaugurata nuova variante, sono state realizzate due rotonde che non servono a niente; è necessario qualcosa di più concreto per proteggerci».

La donna, come tanti altri residenti, ha timore. Un concetto che suona strano in una frazione, quella di Rivalta, tra le migliori della città come qualità della vita, ma che deve inevitabilmente fare i conti con problematiche importanti: «Rivalta è un’isola felice se ci riferiamo ad alcune tematiche specifiche ma il problema del traffico è ormai del tutto prioritario. Chiediamo – conclude Marianna Caiumi – aiuto anche alla giunta a partire da sindaco e vicesindaco per evitare di tornare a parlarne tra un po’ di tempo in occasioni di tragedie che tutti vogliamo evitare». 

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