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Codemondo assediata

La Fattoria Biogold: «Troppi spari dei cacciatori, i nostri animali hanno paura»

Nicolò Valli
La Fattoria Biogold: «Troppi spari dei cacciatori, i nostri animali hanno paura»

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Reggio Emilia «Ogni fine settimana è facile vedere da queste parti cacciatori con i loro cani. Il risultato è che gli spari allarmano le nostre mucche e pecore, spesso costrette a scappare e correre all’impazzata col rischio di perderle».

La stagione della caccia è cominciata ma i problemi non mancano: Giovanni Goldoni, titolare della fattoria Biogold di via Garavaldi, è preoccupato. Nella sua fattoria in zona Codemondo, infatti, pascolano liberamente animali allevati con passione e professionalità.

I rischi sono però dietro l’angolo: «La nostra fattoria è didattica, nel senso che riceviamo spesso studenti dalle elementari agli universitari in visita ad apprendere le tecniche – spiega –. Il terreno è vasto circa 70 ettari ma rientra purtroppo nei confini del programma venatorio pubblicato dagli enti preposti, ed è per questo che è possibile incontrare cacciatori che si avvicinano a caccia di lepri e fagiani. I colpi possono anche andare a vuoto, ma anche solo il rumore dello sparo agita non poco la nostra fauna. Le distanze di sicurezza previste, però, non vengono rispettate».

Un allevamento che supera il centinaio di unità, tra vacche rosse (specializzate nella produzione del latte per il Parmigiano Reggiano Biologico Vacche Rosse), pecore, cavalli, galline e cani di grossa taglia, e che richiede un impegno, in termini di ore e di manovalanza, notevole tra pascolo e cura del verde.

«Servono per tenere lontani lupi e cinghiali – prosegue Goldoni mentre indica il Maremmano –. Tutti gli anni si ripresenta lo stesso problema, i nostri animali sono lasciati spesso al pascolo e convivere con la presenza costante di cacciatori alle prime luci del mattino diventa complicato. Si tratta di un problema di sicurezza per gli animali e di sicurezza per le persone, considerato che qua vivo insieme alla mia famiglia e ci sono anche bambini. Il problema è sempre stato sopportato, ma quest’anno siamo solo all’inizio e lo abbiamo notato con più frequenza. È già capitato in passato che gli animali abbattessero il recinto per scappare e non vogliamo si ripresenti la stessa situazione».

Goldoni racconta di avere sottoposto qualche anno fa il problema all’ex sindaco Luca Vecchi, ma che le cose non sono più di tanto cambiate: «Vogliamo credere che l’apposito Disciplinare sia stato fatto affinché vengano rispettate le regole, ma evidentemente questo ancora non basta».

Ci raggiunge Asia Ferretti che si occupa in senso stretto dell’allevamento delle mucche: «Se gli animali sentono la presenza degli spari scappano ed è complesso poi andarli a recuperare – sostiene –. I recinti sono elettrici ma non abbastanza forti da fermare la loro corsa. Gli spari, soprattutto all’alba, sono ben udibili vicino all’allevamento e i cacciatori si avvicinano più del dovuto».

«Mi unisco anche io alla richiesta di Giovanni: che la caccia sia consentita ci va bene – conclude – ma sia fatta rispettando il nostro lavoro e la salute di questi bellissimi animali».