«Non lasciate lo studio per lo sport: vanno portati avanti insieme»
L’incontro della paralimpica Ghiretti con i ragazzi al Kaleidos
Poviglio «Non lasciate lo studio per lo sport. Portarli avanti insieme aiuta la concentrazione e l’organizzazione del tempo», così l’atleta paralimpica Giulia Ghiretti, in una sala gremita di ragazzi, al Kaleidos.
Erano soprattutto adolescenti, gli spettatori al circolo Arci di Poviglio per il primo dei tre “Giovedì dello sport”, tre incontri motivazionali con lo scopo principale di prevenire e contrastare le discriminazioni e le violenze di ogni genere specie nello sport giovanile.
Le finalità
Le principali associazioni sportive del territorio (Audax Poviglio, Tennis Club e Poviglio Baseball Asd) con il patrocinio del Comune e della Regione, hanno organizzato questa rassegna per educare i giovani d’oggi e far capire loro l’importanza che abbiamo ognuno di noi per creare un mondo e un futuro migliore.
Parigi 2024
La campionessa paralimpica Ghiretti, 30 anni di Parma, è appena tornata da Parigi con al collo la medaglia d’oro per i 100 metri rana.
Racconta l’esperienza al villaggio paralimpico, l’emozione, l’incredulità, tutto l’impegno e la fatica per compiere questa impresa.
Riprende i punti trattati nel suo libro “Sono sempre io”. L’incidente, il nuoto, la mia rivincita, partendo dal racconto dell’infortunio che nel 2010 l’ha costretta sulla sedia a rotelle e a riorganizzare tutta la sua vita, ad affrontare tante difficoltà e a cambiare tutte le abitudini e le priorità della vita quotidiana.
Da lì la vita e i rapporti con le persone sono stravolti. Giulia prova a ricordare storie e aneddoti con i compagni di classe: «Molti sostenevano che davano i voti più alti a me perché ero in carrozzina, anche se in verità c’erano professori che non riuscivano nemmeno a guardarmi negli occhi», ma poi rimarca che «è difficile per me spigare tante di queste dinamiche, faccio fatica a raccontarle perché mi hanno fatto talmente tanto male che le ho eliminate, non le ricordo».
Racconta poi la scelta, dopo la maturità, di andare a fare Ingegneria biomedicale a Milano: «Non lasciate lo studio per lo sport – consiglia Giulia alla platea di ragazzi di fronte a lei – sono due percorsi paralleli, nelle gare come negli esami ci vuole costanza, determinazione e bisogna darsi degli obiettivi; portarli avanti insieme aiuta la concentrazione e l’organizzazione del tempo».
Con la sua esperienza la Ghiretti vuole cercare di sensibilizzare le persone, vuole insegnare ai ragazzi a gestire al meglio le situazioni e ricordare che c’è sempre la persona prima della disabilità. l