Un gruppo di studenti universitari: «Cerchiamo uno spazio pubblico da gestire»
Obiettivo: organizzare eventi a tema cultura e sport. L’assessore Mietto: «Iniziativa apprezzabile. Tante le richieste»
Reggio Emilia «Siamo studenti fuori sede della Facoltà di Comunicazione ed Economia dell’Università di Modena e Reggio Emilia. Abbiamo mandato una lettera al Comune di Reggio perché vorremmo un punto di aggregazione, uno spazio nostro dove conoscere persone e organizzare eventi a tema su fotografia, cinema, sport. Unimore ha la biblioteca e spazi comuni, ma avere un luogo nostro sarebbe elettrizzante: alle pulizie e a eventuali piccoli lavoretti ci penseremmo noi». Così spiegano Riccardo Luly, Giuseppe Ventre e Sorin Vodarici, che hanno inviato una lettera all’amministrazione comunale.
«Residenti a Reggio Emilia, vi contattiamo per una proposta che speriamo possa incontrare il vostro interesse e sostegno. Siamo alla ricerca di uno spazio, come uno stabile abbandonato, un locale non utilizzato o, più in generale, un’area in disuso di proprietà comunale, da riqualificare e utilizzare come luogo di riferimento e di aggregazione per gli studenti di Reggio – scrivono gli studenti – . L’obiettivo sarebbe quello di creare un ambiente positivo, creativo e stimolante dove i ragazzi come noi possano studiare, organizzare incontri di discussione a tema o semplicemente condividere idee in un contesto inclusivo. Le attività che proponiamo non hanno alcuno scopo di lucro e non vogliamo trarne profitto. Queste riguarderebbero solo iniziative compatibili con il nostro status di studenti. Ci teniamo a sottolineare il nostro impegno nel rispettare tutte le norme vigenti e nel contribuire a mantenere in buono stato il luogo. Siamo certi che una simile iniziativa potrebbe favorire la partecipazione giovanile e arricchire ulteriormente l’offerta culturale e sociale del territorio».
Una richiesta forse ingenua, che Marco Mietto, assessore ai Giovani e alle Politiche Giovanili, ha definito «apprezzabile: i gruppi giovanili informali sono una realtà molto importante e la lettera denota attenzione al livello civico». Peccato che il Comune, spiega l’assessore, ha diversi stabili abbandonati («sta partendo un censimento per avere un quadro preciso») ma «essendo in disuso hanno bisogno di forti interventi di ristrutturazione. Per quanto so io esiste un solo luogo che potrebbe essere subito disponibile senza lavori, ma abbiamo la pressione di decine di associazioni che hanno la stessa necessità. C’è una sproporzione enorme tra i bisogni e le disponibilità». Detto questo, l’assessore fornisce una serie di consigli agli studenti. «Dovrebbero rivolgersi anzitutto al progetto Via Cassoli 1 (il responsabile è Paolo Caleffi): lì troveranno una rete di associazioni giovanili formali e informali che stanno lavorando molto. Oppure interpellare il nostro Servizio di Politiche Giovanili e Officine Educative di via Palazzolo, per informazioni e orientamento verso eventuali spazi della città che sono normalmente accessibili per iniziative sporadiche, ad esempio i centri sociali». l © RIPRODUZIONE RISERVATA