Gazzetta di Reggio

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Dopo l’alluvione

Maltempo, assicurazione contro i disastri scatta l’obbligo per le imprese dal 1 gennaio

Andrea Marini
Maltempo, assicurazione contro i disastri scatta l’obbligo per le imprese dal 1 gennaio

Confindustria, Cna e le associazioni frenano e si appellano al governo: «Attenti a non desertificare il tessuto economico nelle zone a rischio»

24 settembre 2024
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«Assicurazioni obbligatorie per le imprese? Sarebbe un problema se gli industriali decidessero di non investire più in alcuni territori, o peggio andarsene, perché troppo vicini ai fiumi, o vicini a zone franose, o sismicamente a rischio». È la preoccupazione che arriva da Emanuele Orsini, presidente nazionale di Confindustria di fronte alla ormai imminente scadenza del 1 gennaio 2025, quando tutte le imprese italiane saranno chiamate ad un investimento importante: l’assicurazione obbligatoria contro gli eventi calamitosi. Se per le famiglie l’obbligo (ma nel governo il dibattito è aperto) non è così per il mondo economico. La decisione è stata presa già con la finanziaria 2023, ma di fatto non è divenuta operativa a causa dell’assenza delle norme attuative.

Proprio di questo si è parlato lunedì al ministero dell’industria dove il ministro Adolfo Urso nel corso di un incontro tecnico con i rappresentanti delle associazioni rappresentative delle categorie produttive, durante il quale sono stati illustrati i contenuti dello schema di decreto interministeriale di prossima emanazione relativo all’obbligo per le imprese di stipulare polizze assicurative per danni derivanti da eventi catastrofali. Secondo il ministro, Adolfo Urso, il decreto è «un passo avanti verso la messa in sicurezza del sistema produttivo. - In un contesto caratterizzato da eventi catastrofali sempre più frequenti, l`introduzione dell`obbligo di assicurazione consentirà alle nostre imprese di tutelare al meglio sia la produzione che l`occupazione».

I premi saranno proporzionali al rischio, tenendo conto delle caratteristiche del territorio e della vulnerabilità dei beni assicurati. Ed è da qui che iniziano le perplessità di Orsini. «Bisogna sedersi a un tavolo a discutere - ha spiegato ieri dal Cersaie, la fiera mondiale delle ceramiche in corso a Bologna - anche della possibilità di far sottoscrivere una polizza assicurativa obbligatoria per case e imprese». Occorre «trovare una giusta misura» ha detto anticipando di aver aperto un dialogo con il ministro dell’Economia Giorgetti. «Come si ragiona con l’assicurazione per chi abita in montagna e per chi ha l'impresa vicino al fiume? La dividiamo per tutti i cittadini? Altrimenti diventa impossibile da pagare per chi ha lo stabilimento vicino al fiume. Facciamo in modo che tutte le imprese vicine ai fiumi non ci saranno più e quindi quei territori avranno dei problemi? Credo che si debbano fare osservazioni molto serie, sedersi a un tavolo e trovare una giusta misura per non perdere industrie in territori dove ci sono state problematiche come terremoti e alluvioni. Dobbiamo fare in modo che le alluvioni non ci siano e che le strutture siano adeguate a essere forti in caso di terremoti». E conclude paventando ripercussioni negative sul tessuto economico nazionale: «Per noi potrebbe diventare un grande problema se gli industriali decidessero di non investire più in alcuni territori, sarebbe un problema perché vorrebbe dire desertificare interi territori».

Perplessità che non sono solo di Orsini. La Cna, ad esempio, fin dall’inizio ha ritenuto l’assicurazione obbligatoria per le imprese «una resa dello Stato, un'ammissione di incapacità di garantire il presidio del territorio. Peraltro, questa obbligatorietà rischia di offrire alle compagnie assicurative il coltello dalla parte del manico. E a rimanere tagliate sarebbero le imprese. Si pensi ad un parrucchiere del centro città che deve fare un'assicurazione». Nel dettaglio il direttore della Divisione Economica e Sociale Cna, Claudio Giovine spiega che «non solo andrebbe definito un portale simile a quello per l’energia, per esempio, in cui le imprese potranno confrontare le offerte e verificare i prezzi.Va affidato un presidio all’autorità sulla concorrenza proprio perché è importante che questa nuova iniziativa non vada solo a vantaggio delle compagnie, ma si traduca in un aiuto efficace per le imprese. Inoltre un’altra carenza che rimane nella legge e che auspichiamo venga chiarita -sottolinea- è rappresentata dalle tipologie di manifestazioni catastrofali che purtroppo non solo si presentano con frequenza ma sono quanto mai varie. La legge parla di inondazioni, esondazioni, frane, terremoti. Ma ci sono anche fenomeni legati alle grandinate, colpi di vento, trombe d’aria, mareggiate». Cna è firmataria di un documento comune con Confcommercio, Confesercenti, Confartigianato e Casartigiani in cui si rileva che l’assicurazione «farà gravare sull’intero sistema produttivo nuovi, pesanti oneri. Invece di obblighi e penalizzazioni a carico delle imprese, andrebbero previsti interventi di incentivazione, ad esempio attraverso un’adeguata detraibilità delle spese sostenute per i premi assicurativi e la promozione di fondi assicurativi con garanzie di natura collettiva».l