«L’autobus 71 è sempre affollato. Mia figlia non riesce mai a salire»
Il racconto di una mamma di una studentessa del “ Moro” in via Costituzione a Reggio Emilia
Reggio Emilia «Mia figlia per quattro giorni di fila non ha potuto prendere l’autobus numero 71 in via della Costituzione, perché troppo affollato per caricare altri studenti. I nostri ragazzi hanno solo quel mezzo per tornare a casa e non riuscire a salire, perché l’autista non apre nemmeno le porte, significa rimanere a Reggio».
Proseguono le segnalazioni riguardo ai disagi degli studenti che necessitano dei mezzi pubblici per il tragitto casa-scuola. Dopo le lamentele di mamme e papà all’uscita dall’istituto Motti di via Fratelli Rosselli e le testimonianze raccolte tra piazzale Europa e la stazione storica, ora è la volta di una mamma di una studentessa di quarta al Liceo Moro che risiede a Campegine.
Il tema riguarda i pochi pullman che passano, a fronte di mezzi sempre troppo pieni nelle ore di punta. La mamma, per denunciare il problema, ha inoltrato anche un video in cui si vede come la ragazza attenda regolarmente l’autobus di Seta numero 71 alla fermata indicata, salvo poi constatare amaramente che le portiere del mezzo non vengono nemmeno aperte e che implorare l’autista è inutile.
«Siamo senza autobus», urla la ragazza cercando di trovare disponibilità. Nulla da fare.
Un servizio, il 71, che collega la zona Gardenia (via Costituzione è la parallela di via XX Settembre sede del Liceo Moro) alla zona di Calerno, Campegine e Praticello di Gattatico e che ha solamente due corse al termine delle lezioni: 13.13 e 14.23.
Viaggi che, nonostante la puntualità e il pagamento di un abbonamento da parte degli studenti, rischiano di saltare, poiché gli autobus sono effettivamente troppo pieni.
«Come tutti gli anni è iniziata la scuola ed è iniziata anche l’odissea Seta – prosegue la mamma–. Capisco che il problema presenti mille sfaccettature ma credo che sia doveroso per chi gestisce il servizio pubblico, fare un distinguo tra le corse urbane ed extraurbane. I nostri ragazzi hanno solo quel mezzo per tornare a casa e non prenderlo significa non tornare proprio a casa. C’è solo quell’autobus a quell’orario per rientrare».
Ieri la situazione in via Costituzione era abbastanza regolare: l’autobus 71 è passato in orario e i pochi studenti (al sabato alcune classi finiscono prima, mentre molti ragazzi si fanno venire a prendere a scuola dai genitori, che sono a casa dal lavoro) sono saliti sul pullman che aveva ancora posti liberi. Durante la settimana, a maggior ragione in un giorno piovoso, la situazione è decisamente più critica.
«Ho passato gli scorsi tre anni a combattere senza alcun successo – rimarca la donna –. Presentare reclami scritti alla Seta non ha prodotto il benché minimo risultato ma, in compenso, ho dovuto prendere svariati permessi dal lavoro per poter recuperare la ragazza all’ultimo, con la costante angoscia e incertezza che mia figlia possa rimanere a piedi».
La mamma ha così pensato di rivolgersi a Coalizione Civica, che rincara la dose su Seta e sul servizio pubblico del trasporto reggiano: «La signora mi ha scritto per la situazione della figlia perché c’eravamo già occupati del tema – rimarca il consigliere Dario De Lucia –. Dopo questa segnalazione, auspico che Seta ci contatti per risolvere il problema e intanto – come successo in passato – accompagnerò la cittadina all’incontro. Voglio essere chiaro: il problema del trasporto pubblico è dovuto alla mancanza di autisti e all’esigenza, viste le forze in campo, di meglio incastrare gli orari di entrata e uscita delle scuole, così da evitare di creare i bus sovraffollati».
De Lucia ha qualche proposta per arginare la situazione, o quantomeno limitarla il più possibile: «Per la pianificazione dei servizi basta che amministratori, scuole e servizio trasporti si parlino. Per aumentare le corse serve che si investa davvero sul trasporto pubblico, non c’è carenza di mezzi ma di personale. Assumere gli autisti, nel rispetto del contratto nazionale, con un livello buono e migliorare l’accordo integrativo aziendale – conclude – è una direzione da perseguire».
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