Mette la ruspa davanti alla finestra per spiare l’ex moglie in camera
Rubiera: 40enne accusato di stalking, a processo ottiene che si sia trattato solo di molestie. Per il giudice deve risarcire con 800 euro
Rubiera Ha spiato l’ex moglie in tantissimi modi, anche posizionando una ruspa davanti a casa, per avvicinarsi alle finestre della camera, in modo da controllare se la donna fosse con qualcuno. O davanti alla macchina, per impedirle di entrare e costringendo la moglie a spostarsi a piedi. Si è concluso, in tribunale a Reggio Emilia, un procedimento iniziato con l’accusa di stalking, a carico di un imputato quarantenne. Accusa poi derubricata in molestie dal giudice.
I fatti si sono svolti tra Rubiera e Modena, dove la donna lavora in un esercizio commerciale. L’uomo si appostava davanti al luogo di lavoro dell’ex moglie, controllava i suoi spostamenti. Le nascondeva le chiavi dell’auto per impedirne l’utilizzo. Ancora, si è introdotto nell’attività commerciale dove la donna presta servizio per procurarsi immagini ricavate dalle telecamere a circuito chiuso, per poi utilizzarle contro di lei nella causa civile di separazione. L’ha minacciata perché si pentisse del comportamento che, a suo dire, stava tenendo con la sua famiglia e che avrebbe dovuto essere diverso. In un’altra occasione, l’imputato le ha rovistato nella borsetta, fino a fargliela cadere per poi percuoterla al polpaccio.
Insomma, numerosi sono stati i comportamenti che hanno indotto la donna a cambiare le sue abitudini e hanno generato in lei un grave stato d’ansia, tanto da indurla a denunciare i soprusi che si sono protratti nel tempo a suo danno. L’ex moglie si è costituita parte civile ed è stata rappresentata in tribunale a Reggio Emilia dall’avvocato Maurizio Attolini. Il caso è approdato davanti al giudice Matteo Gambarati. L’ipotesi dl reato è stata derubricata in molestie. L’avvocato di parte civile aveva chiesto una provvisionale di 25.000 euro. Il giudice ha stabilito il pagamento di una somma di 800 euro a carico dell’imputato per la parte civile. Il caso era stato denunciato ai carabinieri di Rubiera nel 2020 e dopo le indagini effettuate dai militari si è celebrato il processo in tribunale a Reggio Emilia. l © RIPRODUZIONE RISERVATA