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Il caso

Diffondono un video hot girato nei bagni del Rockville, 18enni rischiano il processo

Daniele Montanari
Diffondono un video hot girato nei bagni del Rockville, 18enni rischiano il processo

L’autrice del filmato ha già patteggiato 10 mesi. Il giudice per i giovani che lo hanno mandato in giro dice no all’archiviazione a rimanda gli atti in procura

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Castellarano Rilanciare un video “hot” girato senza il consenso delle persone riprese è un reato. È con questa convinzione che il giudice di Modena, Carolina Clò, ha respinto la richiesta di archiviazione sul caso dei due 18enni che avevano inoltrato sui social il filmato fatto nel bagno di una discoteca. Gli atti sono stati rimandati al pm, e ora i due rischiano il processo.

L’episodio

Il fatto è accaduto nell’ottobre 2021 nella discoteca Rockville di Roteglia, a Castellarano. Una 14enne e un 15enne, entrambi di Sassuolo, italiani, durante quella lunga serata si erano appartati chiusi in bagno, facendo sesso. Lo hanno capito bene alcune ragazze passate dal bagno in quel momento, tra cui una 18enne di Modena, che ha pensato bene di “documentare” la cosa. Ha preso il telefonino e lo ha messo sopra la porta del bagno, riuscendo in questo modo a riprendere con la telecamera la scena hot che si stava consumando. E poi ha pensato anche di pubblicare il video su Instagram, sempre all’insaputa dei due amanti minorenni. Che poi volevano sprofondare, quando sono stati riconosciuti nel video da amici e parenti.

La Procura aveva chiesto l’archiviazione

A maggio la ragazza che ha fatto il video ha patteggiato dieci mesi per diffusione illecita di immagini o video sessualmente espliciti, e interferenze illecite nella vita privata. Per i due 18enni che avevano solo rilanciato il video, residenti nel distretto ceramico, la Procura aveva chiesto l’archiviazione. Ma si è opposta la difesa della 15enne ripresa, rappresentata dall’avvocato Massimo Fiorillo, sostenendo che anche senza l’intenzione di nuocere ai minorenni ripresi, i due avevano comunque fatto loro danno anche con la semplice diffusione del video.

«Basta la diffusione del video»

Il giudice ha condiviso la posizione, rimandando gli atti al pm e disponendo una nuova imputazione nei loro confronti entro dieci giorni. Rischiano quindi il processo, a meno che non facciano scelte alternative di rito. «Siamo molto soddisfatti – sottolinea l’avvocato Fiorillo – la nostra tesi è stata accolta: in un caso come questo, non occorre un’intenzione malevola, basta la diffusione del video per creare danno a soggetti ripresi nella loro intimità in un luogo riservato come il bagno di una discoteca».

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