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Il caso di Masi Torello

Licenziati con una Pec dalla Regal Rexnord, preoccupazione anche a Correggio

Licenziati con una Pec dalla Regal Rexnord, preoccupazione anche a Correggio

La solidarietà della Filtcem Cgil di Reggio e della Rsu aziendale del sito correggese nei confronti dei lavoratori ferraresi

09 ottobre 2024
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Correggio Rimbalza con forte preoccupazione fino a Correggio, dove c’è un sito aziendale della multinazionale Regal Rexnord, la vicenda dei 77 lavoratori di Masi Torello (Ferrara), «licenziati nel modo più disumano e prepotente, cioè senza alcun confronto con i rappresentanti dei lavoratori». La Filctem Cgil di Reggio Emilia, unitamente alla Rsu aziendale del sito Regal Rexnord di Correggio, leader mondiale nel campo delle catene e nastri trasportatori per l’industria alimentare, «esprime unitamente alle maestranze riunite martedì in assemblea sindacale, la piena solidarietà ai lavoratori di Masi Torello».

Già nel 2015, nel 2017 e anche nel 2018, quando l’azienda comunicò unilateralmente il licenziamento di alcuni lavoratori e che portò alla proclamazione di scioperi e presidi davanti alla sede reggiana, la Filtcem Cgil di Reggio Emilia denunciò il modus operandi di questa società americana: «Oggi parliamo addirittura di chiudere completamente uno stabilimento con circa 80 dipendenti che non ha apparenti problematiche o difficoltà finanziarie, così dalla mattina alla sera, trattando i lavoratori come semplici numeri.

Una vera e propria delocalizzazione verso Paesi come India e Cina dove il costo del lavoro è ancora basso e dove al contrario del nostro i rispettivi governi nazionali stanno facendo politica industriale!», rimarca la Filtcem, che aggiunge: «Tutto ciò non solo è inaccettabile ma deve essere impedito, intervenendo anche con norme di legge che non siano solo mera propaganda politica ma che garantiscano concretamente in primis il rispetto dei diritti costituzionali di chi dentro queste fabbriche ci lavora e che permette a queste multinazionali di registrare profitti importanti».

«Al nostro Paese – conclude la Filtcem di Reggio – serve una classe imprenditoriale seria e una politica nazionale non miope, ma che progetti il futuro garantendo una transizione ecologica, energetica e digitale, ma anche e soprattutto sociale, che sia davvero giusta a partire dalla difesa del lavoro di qualità». l

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