Scavi a Tannetum di Gattatico, l’ottava campagna si conclude con nuove scoperte
Emerso un ciottolato romano
Gattatico Si è appena conclusa l’ottava campagna di ricerca archeologica del progetto Tannetum.
Le ricerche, condotte tramite sondaggi stratigrafici e indagini geofisiche, stanno già offrendo risposte importanti sulle fasi protostoriche, romane e medievali del territorio, sebbene, va ribadito, i dati richiedano ancora un'analisi approfondita che non potrà che avvenire nei prossimi mesi.
«Le indagini - spiega il professor Paolo Storchi - rispondono a interrogativi fondamentali sul nostro passato e pongono nuove domande, cui sarà possibile rispondere solo attraverso ulteriori campagne di scavo, ricerche d’archivio e studi sulla ricostruzione del paesaggio; esse sono già in corso, ma offrono sempre nuovi spunti inaspettati».
Il progetto, iniziato nel 2016 in base alle ricerche di dottorato di Paolo Storchi in Topografia Antica e originariamente condotto in collaborazione Sapienza Università di Roma e dalla Syddansk Universitet, è oggi guidato dall’Università di Pavia, sempre su concessione ministeriale (Soprintendenza Archeologia belle arti e paesaggio).
Dai Celti al Medioevo
Le ricerche hanno già portato a scoperte di grande rilievo tra cui l’individuazione di un villaggio celtico fortificato peraltro descritto da due dei più grandi storici dell’antichità: Polibio e Livio. Da non dimenticare poi la localizzazione dell’anfiteatro di Tannetum e l’individuazione anche di strade romane che potrebbero appartenere alla stessa città; Importante anche la fase la ricostruzione della campagna romana, con il rinvenimento di una villa rustica, strade campestri, e di vari canali che si inseriscono armoniosamente nella centuriazione dell’area. Inoltre, circa il periodo medievale, le ricerche sul “Castellazzo” hanno rivelato uno dei fortilizi in muratura più antichi sinora conosciuti, e, tra i reperti di maggiore importanza, vi sono otto scacchi islamici in avorio, databili intorno all'anno 1.000. Una vera rarità, degna dei più importanti musei italiani e non solo.
Nel corso di questa ultima campagna, un sondaggio ha rivelato nuovi aspetti del paesaggio agricolo antico, mentre un altro sondaggio a Sant’Ilario ha portato alla luce un grande ciottolato romano, costruito con particolare cura, e che parrebbe costruito in funzione di particolari infrastrutture; esso sarà studiato con maggiore dettaglio in questi mesi per comprendere meglio la sua funzione nel contesto topografico, un risultato eccezionale e, in parte, sorprendente.
Anche il “Castellazzo” continua a offrire sorprese dove è stato scoperto un nuovo accesso monumentale al fortilizio, oltre a un secondo giro di mura che conferma l'importanza strategica di questo castello di pianura e la particolare cura dedicata alla sua difesa. Continuano anche le ricerche d’archivio per comprendere questo gigante silenzioso al centro della pianura.
Purtroppo, non è stato possibile, ancora una volta, scavare nell’area che separa Taneto e Sant’Ilario, dove si ipotizza potesse sorgere l’antico centro monumentale di Tannetum.
L’appello
Paolo Storchi rinnova l’appello ai proprietari terrieri affinché permettano la continuazione delle ricerche in questa zona, che stanno restituendo preziosi elementi per la comprensione delle fonti storiche e contribuendo a un'importante riscoperta culturale del territorio utile ad ampio raggio.
«I risultati di questa campagna hanno sorpreso anche noi archeologi - continua il professore - Dover chiudere i sondaggi è stato un vero e sincero dolore, abbiamo raccolto tanti nuovi dati, ma ancora molto resta da fare. E abbiamo bisogno dell’aiuto di tutti! La cosa più bella è stata vedere quanto tutti si sono appassionati alle ricerche, come sempre, ma forse quest’anno persino un po’ di più. E come tutti ci spronassero a continuare a scavare…fosse possibile continueremmo eccome! E forse lo sarà. So che in tanti sottotraccia lavorano perché il nostro lavoro porti frutto stabile e non sia limitato a poche settimane estive. Altro aspetto estremamente piacevole è stata la soddisfazione riscontrata nei giovani archeologi che a Taneto e S. Ilario hanno trovato quasi una seconda casa; Tannetum è una scuola non solo di Archeologia».
© RIPRODUZIONE RISERVATA