Sara Mariotti da Luzzara all’Onu per portare la voce dei Saharawi
La 24enne studentessa in Cooperazione internazionale e Sviluppo globale ha rappresentato al Palazzo di Vetro l’associazione reggiana “Jaima Sahrawi”
Luzzara Al Palazzo di Vetro per sostenere i diritti del popolo Saharawi. Martedì, Sara Mariotti, 24enne di Luzzara, ha rappresentato l’associazione reggiana “Jaima Sahrawi” durante la IV Commissione delle Nazioni Unite a New York. Si tratta dell’ennesima dimostrazione dell’impegno e della dedizione degli attivisti della nostra provincia per questa causa che da decenni attende una soluzione. «Il popolo Saharawi ha affrontato decenni di conflitto e privazioni, ma la situazione è ora critica. È essenziale che la comunità internazionale intervenga e confido nel vostro sostegno per portare pace e dignità a una popolazione che ha sofferto troppo a lungo», ha detto Mariotti concludendo il suo intervento. L’obiettivo del discorso è stato portare l’attenzione internazionale sull'emergenza umanitaria che colpisce i Saharawi nei campi profughi di Tindouf, in Algeria.
Mariotti, parlando in spagnolo, ha sottolineato le difficili condizioni di vita nei campi, denunciando il mancato rispetto degli standard minimi previsti dalle Nazioni Unite per gli aiuti umanitari e chiedendo un maggiore sostegno. Diplomata al Russell di Guastalla e laureata in Sociologia all’Università di Bologna, presso il Campus di Forlì, la giovane luzzarese è attualmente iscritta a un master in Cooperazione internazionale e Sviluppo globale. È anche volontaria di “Jaima Sahrawi”, associazione attiva dal 2000 a Reggio Emilia che promuove progetti umanitari e sanitari a favore dei rifugiati Saharawi e attività di sensibilizzazione sulla loro causa, tra cui l’accoglienza estiva di molti bambini. Petizione per i rifugiati Nel suo intervento all’Onu, Sara ha presentato una petizione per il riconoscimento dello status di rifugiato per i nuovi sfollati nei campi di Tindouf dal novembre 2020, attualmente esclusi dagli aiuti umanitari. Diritti calpestati «Nonostante gli standard umanitari delle Nazioni Unite garantiscano cibo, acqua, assistenza sanitaria e alloggi dignitosi ai rifugiati, – ha spiegato la 24enne – queste condizioni non sono rispettate nei campi di Tindouf, dove la popolazione vive in costante precarietà.
La mancanza di distribuzioni regolari di beni essenziali e la carenza di scorte di emergenza mettono a rischio la sopravvivenza di migliaia di persone. È fondamentale che l’Unhcr (l'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati, ndr) e le agenzie umanitarie intensifichino gli sforzi per riconoscere lo status di rifugiato dei Saharawi e fornire assistenza adeguata, garantendo un accesso continuativo a cibo, acqua, alloggi e cure sanitarie, oltre a meccanismi di monitoraggio per il rispetto degli standard minimi umanitari». L’associazione reggiana ha seguito con grande attenzione la missione della volontaria all'Onu. «Kinzy Grizzi e Sara Mariotti, in rappresentanza del movimento di solidarietà italiano, hanno portato all'attenzione della Commissione l'impegno costante della società civile italiana per il popolo Saharawi e l'attuale emergenza umanitaria che affligge i campi profughi di Tindouf», si legge in una nota dell'associazione. La volontaria 24enne ha ricevuto anche il plauso della sindaca di Luzzara Elisabetta Sottili, che ha postato il suo intervento a New York sulla propria pagina Facebook. © RIPRODUZIONE RISERVATA