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Annarita Bova
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Incentivi da Stato e Regione per il rimborso totale delle stufe da sostituire

15 ottobre 2024
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Ferrara Arriva l’inverno, e come ogni ogni anno è caccia agli impianti di calore sul mercato. Le  stufe, inevitabilmente, occupano i primi posti, ma ora c’è una grande novità in arrivo per tutti gli acquirenti. 

Cambiare la stufa a pellet o a legna (ma anche le pompe di calore) senza spendere un euro è infatti ora davvero possibile. E’ infatti previsto il rimborso totale della spesa affrontata direttamente sul conto corrente. Ed è decisamente il caso di approfittarne perché il tempo stringe.

In realtà la procedura è abbastanza semplice: si sceglie il nuovo impianto, si avvia la pratica e si usufruisce degli incentivi del conto termino che copre fino al 65% mentre il resto viene integrato dalla Regione Emilia Romagna fino a coprire il 100%.

Il conto termico

Andiamo con ordine. Il conto termico è un incentivo economico introdotto dal governo con l’obiettivo di promuovere la transizione verso soluzioni di riscaldamento più sostenibili. Ma come funziona concretamente e come fare per ottenerlo? Si tratta un programma di incentivazione finanziaria erogato direttamente dal Gse (Gestore dei servizi energetici) che supporta interventi volti a migliorare l’efficienza energetica e promuovere l’adozione di fonti di energia rinnovabile nel settore del riscaldamento degli edifici. Non è una detrazione fiscale ma un incentivo diretto, ovvero un vero e proprio contributo in denaro, che si concentra sull’adozione di soluzioni che migliorano l’efficienza energetica degli edifici, e perciò favorisce l’installazione di impianti di riscaldamento basati su tecnologie rinnovabili: include quindi anche l’acquisto di sistemi di riscaldamento a biomassa come termocamini, caldaie e stufe a pellet. La percentuale di rimborso del conto termico è fino a un massimo del 65% della spesa sostenuta per la sostituzione di impianti tradizionali. E come si arriva a coprire l’intera spesa? In aggiunta, il programma è cumulabile con altri bandi regionali. Nel caso la richiesta venga effettuata da cittadini o aziende dell’Emilia Romagna Emilia Romagna, è possibile cumulare il conto termico con incentivi regionali, arrivando a una percentuale di rimborso del 100% per i privati e del 65% per le imprese.

Contributo regionale

Dopo il successo del bando avviato nel 2021 la Regione Emilia-Romagna. Nelle scorse settimane la Regione ha riaperto la possibilità di presentare domande per i contributi indirizzati alla sostituzione dei vecchi impianti di riscaldamento a biomassa.

Possono presentare domanda: le persone fisiche che siano residenti in un Comune della Regione Emilia-Romagna, ubicato nelle zone Agglomerato di Bologna, Pianura Ovest e Pianura Est che risultino essere proprietari oppure detentori/utilizzatori di una unità immobiliare di qualsiasi categoria catastale che abbiano la residenza nell’immobile oggetto dell’intervento e che intendano eseguire la sostituzione di un camino aperto, stufa a legna/pellet, caldaia legna/pellet di potenza inferiore o uguale a 35 kWt, con classificazione ambientale inferiore o uguale a 4 stelle: La sostituzione deve essere fatta con nuovi impianti a biomassa di potenza inferiore o uguale a 35kWt almeno di Classe 5 Stelle. Condizione necessaria per la partecipazione al bando è ovviamente che il richiedente risulti assegnatario dal Gse del contributo Conto Termico 2.0. È ammessa la presentazione di una sola richiesta di contributo da parte del medesimo soggetto. Sono ammissibili al contributo gli interventi che prevedono la rottamazione di un generatore di calore a biomassa legnosa e contestuale acquisto e installazione di un nuovo generatore di calore di Classe 5 Stelle. Ci si può muovere da soli oppure affidarsi a professionisti del settore che sapranno portare avanti tutte le pratiche. Insomma, è il caso di approfittarne entro la fine dell’anno.  

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