Sciopero alla Comer Industries di Reggiolo: I lavoratori: «Chiediamo rispetto»
Fiom e Uilm: «C’è un’attenzione spasmodica per i risultati di borsa, molto meno per le condizioni di lavoro dei dipendenti»
Reggiolo Sciopero martedì alla Comer Industries «per chiedere maggior rispetto e considerazione da parte della direzione aziendale». I reparti produttivi si sono svuotati e i piazzali davanti alle sedi di Via Fermi e di via Magellano si sono riempiti di tute blu, «molto arrabbiate», a detta del sindacato. «C’è un’attenzione spasmodica per i risultati di borsa, molto meno per le condizioni di lavoro dei dipendenti» denunciano Fiom e Uilm. L’azienda, quotata in borsa, nel primo semestre ha visto una riduzione del 21,5% dei ricavi, e allo stesso tempo la marginalità, cioè i profitti lordi (Ebitda), è cresciuta dal 16,4% al 17%. «Le condizioni economiche dell’azienda permetterebbero ampiamente di garantire la maturazione piena dei ratei di ferie, permessi e tredicesima durante la cassa integrazione – spiegano Begnozzi (Fiom) e Scialla (Uilm) –ma l’azienda fino ad oggi si sta rifiutando di fare accordi in questa direzione».
Per il sindacato «se le marginalità non crollano, l’azienda dovrebbe provare a mettere mano a questo aspetto, quindi l’attesa è per la terza trimestrale». «Nel 2024 Comer Industries ha distribuito agli azionisti 1,25 euro ad azione, mentre l’anno prima aveva distribuito 75 centesimi, questo mentre i lavoratori vedevano perdite di salario di centinaia di euro al mese – denunciano i sindacati –. È intollerabile che aumentino i dividendi mentre cala il salario dei lavoratori, oltre al fatto che questa è una delle poche aziende del nostro territorio che ha assorbito il contratto nazionale, quindi ci sono molti lavoratori che non hanno visto gli aumenti previsti per recuperare l’inflazione. Mentre gli operai perdono salario, gli azionisti vedono un incremento per azione del 67%, poi non si stupiscano se le persone scioperano». «Nonostante la cassa integrazione colpisca duramente i salari dei lavoratori – dichiarano Begnozzi della Fiom e Scialla della Uilm – gli operai hanno deciso di scioperare per mandare un messaggio alla direzione aziendale». Da mesi nel Reggiano sono tantissime le aziende in cui è stata richiesta l’apertura di un periodo di cassa integrazione ordinaria per far fronte al calo di commesse. «Da aprile anche i lavoratori della Comer di Reggiolo – sottolineano Begnozzi e Scialla – stanno subendo una drastica riduzione del salario a causa della cassa integrazione resasi necessaria per far fronte al calo di ordinativi». Ad oggi sono stati fatti circa 50 giorni di cassa integrazione e tanti altri ce ne saranno da qui a fine anno, di cui 17 solo a ottobre. «Non si mette in discussione la realtà della crisi aziendale – proseguono i sindacalisti – quello che i lavoratori e il sindacato non sono più disposti ad accettare è la poca trasparenza nelle relazioni sindacali, infatti troppo spesso durante gli incontri viene esposto un quadro che puntualmente viene disatteso. In nessun altra azienda del territorio accade questo». Con lo sciopero i sindacati denunciano quindi il fatto che vengono scaricati i costi di questa fase di calo produttivo sui lavoratori e chiedono rispetto, considerazione e la certezza del riconoscimento di ferie, permessi e tredicesima. I lavoratori ritengono che, proprio grazie all’andamento dell’Ebitda, vi possa essere un ripensamento nella gestione della cassa «perché è ingiusto che chi fa più cassa integrazione sia penalizzato due volte, anche quando dovrà ricevere la tredicesima».l © RIPRODUZIONE RISERVATA