Gli alluvionati di Gavassa: «Abbiamo perso i nostri ricordi»
Reggio Emilia, la situazione in via Koch: «Foto e libri da buttare, danni morali elevati»
Reggio Emilia È passata quasi una settimana dalla terribile alluvione che ha visto Gavassa tra le frazioni più colpite nel Reggiano. Domenica scorsa il sindaco Marco Massari si è presentato in via Koch direttamente in gommone accompagnato dalla Protezione Civile, chiedendo alla popolazione, sommersa dall’acqua a causa dell’esondazione del Rodano, se avesse bisogno di aiuto.
«Sono il sindaco – aveva detto il primo cittadino – vi sto offrendo un posto in cui dormire, non sappiamo ancora quando tornerà l’elettricità». Parole che, nel loro piccolo, sono destinate a passare alla storia della città perché mai, in tempi recenti, Reggio si era trovata a fronteggiare un’emergenza di tale portata.
A Gavassa la situazione sta tornando lentamente alla normalità, ma i danni, morali prima che economici, sono significativi: «La maggior parte dei mobili ed elettrodomestici è andata perduta – dice Mario Restuccia, presidente della Croce Rossa reggiana e residente –. I vigili del fuoco sono intervenuti con delle idrovore, mentre in questi giorni la pioggia è scesa dalle fogne e i mezzi di Iren stanno portando via tutto quello che è da buttare. Per la conta dei danni è ancora presto, ma il magone per ciò che è andato perso è tanto».
Restuccia fa riferimento a tutta una sera di valori affettivi che erano collocati nei garage e nelle cantine e che, inevitabilmente, sono andati perduti: «Penso ai disegni dei miei bambini, alle pergamene della scuola e dell’università, alle nostre fotografie da ragazzi, al libro su cui avevo sbattuto la testa più volte e che avevo voluto conservare: tutto è stato travolto dalla forza dell’acqua – dice –. Devo però riconoscere che questo dramma ha rafforzato i rapporti di vicinato; la solidarietà tra noi vicini si è manifestata in tutta la sua potenza, senza considerare che sono venuti in soccorso i nostri amici della Croce Rossa e anche della Caritas. Le associazioni reggiane non ci hanno fatto mancare nulla».
Per Restuccia è inevitabile una riflessione sulle cause di questa calamità naturale, anche se c’è preoccupazione per l’allerta arancione di oggi e per il meteo del fine settimana: «Mi auguro che siano stati riparati gli argini e soprattutto tolti gli alberi limitrofi. Cerchiamo comunque di prenderla con filosofia – conclude – sapendo che il peggio è passato».
Anche a Villa Cella, un altro quartiere tra i più colpiti, il quadro va lentamente migliorando: «Il nostro campo da calcio è bagnato ma non allagato – sostiene Gianluca Ungaro, azionista di maggioranza della società Virtus Libertas che gioca le proprie partite in via Cella all’Oldo, tra le vie di nuovo a rischio allagamento –. Anche il parcheggio non presenta criticità: chiaramente siamo pronti alla nuova emergenza ben sapendo quali sono le priorità». Massima allerta anche nella strada parallela, in via Felesino, dove c’è la sede del canile: «Siamo in contatto con l’assessore Bonvicini e con la Protezione Civile – le parole della presidente della Fenice Isabella Bertoldi –. I nostri 85 cani e 300 gatti sono al momento in sicurezza, ma la preoccupazione per le prossime ore c’è. I volontari, a partire da quelli Enpa, stanno svolgendo un ruolo chiave».
N.V.
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