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Aipo annuncia: «Al lavoro per alzare gli argini e aumentare la sicurezza»

Jacopo Della Porta
Aipo annuncia: «Al lavoro per alzare gli argini e aumentare la sicurezza»

Reggio Emilia: il direttore di Aipo Zanichelli sugli interventi a Cadelbosco Sopra. E sul disastro: «Piene simultanee e fenomeni eccezionali»

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Cadelbosco Sopra «Dopo aver chiuso gli argini, nei cinque punti dove si erano rotti, ora stiamo lavorando per alzarli e aumentare il livello di sicurezza». Anche ieri l’ingegner Gianluca Zanichelli, direttore di Aipo, si trovava a Cadelbosco Sotto per seguire gli interventi in corso.

L’Agenzia interregionale per il fiume Po ha diramato una nota tecnica per spiegare le ragioni di quanto accaduto. La premessa, è che tra sabato e domenica «si è verificato un evento critico eccezionale, a causa di una perturbazione di notevolissima intensità che ha investito il basso bacino del Crostolo e dei suoi affluenti, oltre che il reticolo di bonifica».

Le brecce che si sono verificate sul Crostolo e i canali Cava e Tassone sono da ricondurre «con tutta probabilità ai fenomeni di sormonto delle acque sulle arginature, come peraltro si evidenzia tramite l’osservazione diretta dei manufatti, con conseguente collasso degli argini stessi».



Oltre a queste piene, ci sono state «anche quelle del reticolo di bonifica e, contemporaneamente, la piena del Po, col fenomeno di risalita del Po nel Crostolo. Anche la rete di bonifica è stata messa ulteriormente alla prova, perché scarica le sue acque nel Secchia mantovano, dove però anche tale fiume era in piena. Si è dunque trattato, purtroppo, di una serie di eventi simultanei veramente eccezionali».

In questi giorni, specie sui social, si sono lette interpretazioni di varia natura. Alcuni invocano come spiegazione l’incuria dei canali. «Per una valutazione più dettagliata e completa di quanto successo occorre attendere che sia finita l’emergenza e analizzati i fenomeni in modo obiettivo, avvalendosi dei dati disponibili. Interpretazioni istintive o solo soggettive non sono d’aiuto nella comprensione degli eventi, necessaria a individuare le più adeguate risposte per il futuro».

Aipo tiene a ribadire che «tutte le strutture tecniche e operative dei vari enti competenti, nonché le ditte incaricate per gli interventi di somma urgenza, hanno reagito all’emergenza con la massima prontezza ma è certamente del tutto comprensibile il sentimento di dolore e di rabbia che pervade chi ha avuto gravi danni o ha perso i propri beni».



Per quanto riguarda la cassa di espansione del torrente Crostolo, «va innanzitutto precisato che gli incrementi dei livelli idrometrici si sono sviluppati nei tratti più valle lungo il Crostolo e la rete dei canali e quindi la cassa non ha potuto dare un apporto significativo alla laminazione delle acque. In sintesi, l’impianto è costituito da una diga di ritenuta e da un invaso arginato posto alle sue spalle. La quantità di acqua che esce dalle due bocche della diga è determinata dalle dimensioni delle bocche stesse, senza alcun intervento umano. In caso di piena, l’acqua in eccesso rispetto a quella che passa dalle bocche, si accumula nel bacino antistante la diga, fino a un massimo di circa 1,5 milioni di metri cubi. Le paratoie presenti nel manufatto sono finalizzate solo alle prove di invaso e non all’utilizzo in corso di piena ai sensi delle disposizioni della Direzione nazionale per le Dighe del Ministero delle Infrastrutture».

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