Gazzetta di Reggio

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L’inchiesta di Milano

Dossieraggio, lo spionaggio mimetizzato anche sull’ex manager di Artoni

Evaristo Sparvieri
Dossieraggio, lo spionaggio mimetizzato anche sull’ex manager di Artoni

Fra le vittime degli accessi abusivi anche i vertici del gruppo della società di trasporti di Reggio Emilia

27 ottobre 2024
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Reggio Emilia Mimetizzare, ovvero cercare di nascondere le informazioni riservate di cui erano in possesso, facendo in modo che potessero entrare nel dossier senza rivelare troppo la fonte, spesso appartenente a un componente infedele delle forze dell’ordine. Era questa una delle strategie adottate dall’associazione a delinquere smantellata dalla maxi inchiesta della Dda di Milano, che ha portato alla luce un mercato illegale di dossier con un arresto a Reggio Emilia. Un sistema adoperato anche nei confronti di un ex manager di Artoni Trasporti, poi passato ad un’altra società, su cui era in atto un’operazione di dossieraggio. Nel momento in cui erano state reperite informazioni, a carico dell’ex manager di Artoni risultava un’inchiesta giudiziaria. Ma come rendere nota questa informazione riservata senza fare scoprire la fonte?

«La notizia – scrive il gip illustrando il modus operanti dell’associazione a delinquere – può essere inserita nel report solo se si riesce a “mimetizzarla” in modo tale da attribuire alla stessa una fonte apparentemente lecita, come ad esempio degli “articoli” giornalistici, ed evitare quindi di svelare la provenienza criminosa (l’illecito accesso alla Sdi appunto) dell’informazione». È proprio quello che avviene nel caso dell’ex manager del gruppo Artoni, come emerge da alcune intercettazioni, dove due indagati si mettono sulle tracce di una sorta di “pezza d’appoggio” su cui costruire il dossier, senza esporsi troppo e senza essere smascherati. Durante queste ricerche spunta l’incarico che il manager aveva avuto nell’azienda di trasporto reggiana.

«In passato è stato coinvolto nel crac della società Artoni trasporti di Reggio Emilia», riferisce uno degli indagati. Parte così quella che il gip ha definito la mimetizzazione. E partono così ulteriori controlli illeciti. Nella rete degli accessi informatici allo Sdi non autorizzati, compaiono figure della stessa famiglia Artoni e familiari del manager dossierato. Accessi sia allo Sdi che al Punto Fisco, in un lungo elenco di vittime del sistema di hackeraggio. «La notizia deve essere “mimetizzata” ma al contempo deve arrivare al cliente in modo chiaro, nel senso che bisogna fargli comprendere che, grazie alle fonti del gruppo di Equalize è confermata la volontà dell’Autorità Giudiziaria di procedere», scrive il gip spiegando ancora il meccanismo. Un meccanismo ora smantellato dall’inchiesta, sulla quale potrebbero esserci ulteriori sviluppi.  l

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