Gas serra, l’Onu lancia l’allarme: «Fuori controllo»
Dati preoccupanti dal rapporto sulle emissioni nel 2023: «CO2 cresciuta di oltre il 10% in 20 anni. Così aumenta la temperatura globale»
Roma Le emissioni di gas serra nel 2023 hanno raggiunto un nuovo record. E l'Organizzazione meteorologica mondiale, la World meteorological organization (Wmo) delle Nazioni Unite, lancia l'ennesimo avvertimento: «Siamo fuori strada» nella lotta ai cambiamenti climatici. Il nuovo rapporto della Wmo anticipa il prossimo vertice mondiale sul clima dell'Onu, la 29esima Conferenza delle parti (Cop29) quest'anno in programma dall'11 al 22 novembre a Baku in Azerbaigian.
Secondo la nuova analisi la CO2 ha raggiunto «le 420 parti per milione in atmosfera, accumulandosi in atmosfera più velocemente di qualsiasi altro momento della storia e crescendo di oltre il 10% in 20 anni». Per avere la stessa quantità di CO2 sulla Terra bisogna tornare indietro di 5 milioni di anni. Finché continueranno le emissioni, «i gas serra continueranno ad accumularsi nell'atmosfera, portando all'aumento della temperatura globale. Data la vita estremamente lunga della CO2 in atmosfera, il livello di temperatura osservato persisterà per diversi decenni, anche se si andasse rapidamente verso “emissioni zero”. L'ultima volta che sulla Terra si è verificata una concentrazione di CO2 paragonabile è stata «tra i 3 e i 5 milioni di anni fa, quando la temperatura era più alta di 2-3 gradi centigradi e il livello del mare era più alto di 10-20 metri rispetto a oggi». In base al bollettino annuale sui gas serra della Wmo «la concentrazione media globale di CO2 in superficie ha raggiunto 420 parti per milione, il metano 1.934 parti per miliardo e il protossido di azoto 336,9 parti per miliardo nel 2023». Si tratta di valori che sono rispettivamente «il 151%, il 265% e il 125%» più alti rispetto «ai livelli pre-industriali».
L'aumento del 2023 della CO2 in atmosfera - si rileva - è stato superiore a quello del 2022 ma inferiore a quello dei tre anni precedenti. L'aumento annuale di 2,3 parti per milione ha segnato il 12esimo anno consecutivo con un aumento superiore a 2 parti per milione. L'aumento è stato determinato dalle emissioni di CO2 derivanti dagli incendi boschivi, da una possibile riduzione dell'assorbimento di carbonio da parte delle foreste, e dalla «persistente ed elevata CO2 derivante dai combustibili fossili». «Un altro anno, un altro record - osserva la segretaria generale della Wmo, Celeste Saulo - questo dovrebbe far suonare i campanelli d'allarme. Siamo chiaramente fuori strada per raggiungere l'obiettivo dell'accordo di Parigi di limitare il riscaldamento globale al di sotto dei 2 gradi e di puntare a 1,5 gradi al di sopra dei livelli pre-industriali. Queste sono più che semplici statistiche - conclude Saulo - ogni parte per milione e ogni frazione di grado di aumento della temperatura ha un impatto reale sulle nostre vite e sul nostro Pianeta».