Gazzetta di Reggio

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L’incendio

Reggio Emilia, auto a fuoco in via Fratelli Rosselli: il rogo è doloso

Nicolò Valli
Reggio Emilia, auto a fuoco in via Fratelli Rosselli: il rogo è doloso

L’ira del proprietario: «Scambio di mezzi o atto vandalico, danno ingente»

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Reggio Emilia Il giorno dopo, alla piazzola del civico 1/2 di via Fratelli Rosselli, non è rimasto praticamente più nulla, ma le tracce del rogo sono ancora ben evidenti a terra, così come l’odore acre nell’aria. Luca Gambarelli, 49 anni e proprietario della Volkswagen New Beetle che è andata a fuoco tra lunedì e ieri, sta ripulendo l’area da lamiere e residui della carrozzeria. La sua amarezza è tangibile: «Era passata la mezzanotte e mi trovavo a Villa Minozzo, a casa di mia mamma, quando mi è arrivata la chiamata da un vicino di casa che mi ha avvertito di quello che stava accadendo – racconta il proprietario –. Mi sono precipitato verso Reggio ma al mio arrivo, nel parcheggio dell’appartamento dove vivo con la mia compagna, le fiamme erano già state domate dall’intervento dei vigili del fuoco. C’erano anche i carabinieri».

I militari della sezione radiomobile hanno chiesto a Gambarelli di recarsi in caserma per sporgere denuncia: le indagini sono ancora in corso, ma è molto probabile che l’incendio sia di natura dolosa.

«Io vado d’accordo con tutti e durante la giornata sono sempre al lavoro a Baiso, in un’azienda di ceramica. Non ho problemi con qualcuno in particolare – sottolinea il diretto interessato –. Credo che le ipotesi più verosimili possano essere due: o hanno scambiato la mia automobile per quella di un altro, in una sorta di regolamento di conti andato male, o si è trattato di un vero e proprio atto vandalico da parte di delinquenti. Fortunatamente non era la mia auto principale, ma questa New Beetle era del 2002 e tra poco avrebbe ottenuto lo status di “auto d’epoca”, aumentando così di valore. Non ero assicurato contro gli incendi e i danni sono comunque notevoli».

La macchina, o quello che rimane del mezzo, è al momento sotto sequestro. I carabinieri potrebbero avvalersi anche sul servizio di videosorveglianza presente in zona (siamo all’inizio di via Fratelli Rosselli, provenendo da Reggio) ma nessuno pare aver visto niente: «Era buio e le telecamere, in ogni caso, non puntano direttamente a questo parcheggio – rimarca Luca –. Io mi alterno tra la casa di famiglia in montagna e quella a Reggio ma, con la mia compagna, stiamo valutando di trasferirci definitivamente in Appennino. Anche questo quartiere, al pari di tanti altri in città, è peggiorato molto negli anni e ora è notevolmente degradato».

La delusione del cittadino è grande, per il danno che ha subito ma anche per una città che, sulla base dei recenti fatti di cronaca, convive con problemi di natura sociale inimmaginabile sino a qualche decennio fa: «Guardando quello che accade, vedi l’aggressione a una donna a Pieve Modolena o i continui fatti della zona stazione, c’è da preoccuparsi. Anche le stesse forze dell’ordine sono allo stremo ma poco pare essere fatto per invertire il trend. Quando ero ragazzino mi domandavano dove mi sarebbe piaciuto vivere in età adulta e io rispondevo Reggio, dove tra l’altro avevo i miei amici. Ora – conclude Gambarelli – non direi più così».