Manovra, via all’iter parlamentare ma i sindacati non ci stanno
Il 5 novembre i sindacati incontreranno la premier Meloni a Palazzo Chigi
Roma Parte l'iter parlamentare della manovra: la commissione Bilancio della Camera ha fissato un calendario di massima per le audizioni, lunedì 4 novembre saranno ascoltate le parti sociali. Il giorno dopo, martedì 5, i sindacati saranno a Palazzo Chigi per incontrare la premier Giorgia Meloni. Un confronto che si preannuncia acceso. I segretari di Cgil e Uil, Maurizio Landini e Pierpaolo Bombardieri, terranno oggi una conferenza stampa per esprimere «in modo dettagliato, un giudizio sulla manovra economica e per indicare le iniziative di mobilitazione da mettere in campo». Sul tavolo c'è anche lo sciopero, già evocato nei giorni scorsi dal leader della Cgil, parlando di una riflessione in corso con la Uil: «sicuramente non ci fermiamo – aveva avvertito – e la nostra mobilitazione va avanti nel Paese fino a cambiare questa manovra sbagliata». La protesta potrebbe essere annunciata già oggi, prima del confronto con il governo.
Fonti sindacali definiscono infatti "tardiva" la convocazione a Palazzo Chigi, e non cambia il giudizio nel metodo e nel merito – è la riflessione – poiché la legge di Bilancio è già stata bollinata e inviata in Parlamento senza alcun confronto. Consultazioni sono state avviate ieri dalle forze di opposizione. In mattinata Landini alla Camera ha visto prima Avs, poi il Pd e la segretaria Elly Schlein, esprimendo «forti preoccupazioni per i contenuti della manovra che è fatta di tagli» e l'abbandono di «settori strategici in crisi, come l’automotive, che subirà un taglio di 4,6 miliardi, senza alcuna misura per contrastare la riduzione della produzione industriale». Meno netto il giudizio del segretario della Cisl Luigi Sbarra, che apprezza che «nella legge di Bilancio siano state recepite delle nostre rivendicazioni. La Cisl sarà al tavolo il 5 novembre con il governo per valorizzare, riconoscere e vigilare sull'iter parlamentare. Vedo giudizi negativi ma noi vediamo positivi molti risultati concreti per i nostri rappresentati. Il sindacato deve fare sindacato».
Intanto, alla Camera parte l'iter. Prima dell'avvio dell'esame del testo, si va verso lo stralcio di alcune micro-norme e ai relativi capitoli di spesa, con lo stop al fondo di 1,5 milioni per la tutela e la valorizzazione dei carnevali storici, a quello da 1,5 milioni per il settore dei festival, dei cori e delle bande musicali, e all'autorizzazione di spese di un milione per la Fondazione museo nazionale della fotografia.