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La manovra

Bonus edilizi: tagli in arrivo per chi ristruttura. Ecco cosa cambia

Bonus edilizi: tagli in arrivo per chi ristruttura. Ecco cosa cambia

La stretta comporterà la riduzione delle aliquote di detrazione

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Nella bozza di manovra è arrivata anche la conferma, seppur con valori ridotti, delle detrazioni legate ai bonus edilizi per le ristrutturazioni, l’efficientamento energetico e per il bonus mobili. Sarà infatti ridotta già dal prossimo anno la detrazione sulle spese per gli interventi di cui all’articolo 16 bis del Dpr 917/1986, cioè quelli di recupero del patrimonio edilizio, efficientamento energetico e potenziamento antisismico. L’aliquota scenderà al 36% delle spese sostenute nel 2025 e al 30% per quelle degli anni 2026 e 2027.

Queste percentuali possono essere elevate rispettivamente al 50% o al 36% se le spese vengono sostenute dal proprietario o dal titolare del diritto reale sull’unità immobiliare adibita ad abitazione principale. L’unica eccezione riguarda gli interventi di sostituzione dei gruppi elettrogeni di emergenza con quelli a gas di ultima generazione, le cui spese resteranno detraibili al 50%. In ogni caso, la spesa massima sulla quale calcolare la detrazione sarà di 96.000 euro per unità immobiliare.

Prorogato invece in misura ridotta per altri tre anni l’ecobonus previsto dall’articolo 14 del decreto legge 63/2013 per gli interventi di efficientamento energetico che comprendono: il generico efficientamento energetico di edifici ad alto consumo; la sostituzione dell’impianto di riscaldamento con uno dotato di caldaia a condensazione ad alta efficienza, di scaldacqua a pompa di calore e/o alimentato a biomasse; gli interventi su muri, pavimenti, coperture e infissi; l’installazione di pannelli e/o schermature solari. Anche per questi interventi la detrazione avrà i medesimi valori sopra elencati, con la differenza che la spesa massima su cui applicare le aliquote della detrazione dipenderà dal tipo di intervento realizzato.

Qualora gli interventi antisismici vengano effettuati in zone ad elevato rischio sismico (zone 1, 2 e 3) tramite demolizione e ricostruzione dell’edificio da parte di imprese edili che provvedono a venderlo entro trenta mesi dalla conclusione dei lavori, sarà comunque applicata anche nel prossimo triennio la detrazione prevista per l’acquirente, ma nella stessa (sopracitata) misura prevista per gli interventi antisismici su edifici preesistenti. Prorogato per il 2025 anche il bonus mobili, destinato all’acquisto di arredamento e grandi elettrodomestici per gli immobili che hanno subito gli interventi agevolati ai sensi del comma 1 articolo 16 del decreto legge 63/2013. Come per il 2024, la detrazione avrà un valore del 50% delle spese sostenute fino ad un massimo di 5.000 euro. Infine arriva un giro di vite anche per il Superbonus. La detrazione del 65% delle spese effettuate nel 2025 potrà essere ottenuta solo per gli interventi che, al 15 ottobre 2024, soddisfano determinati requisiti. Per quelli sulle singole unità immobiliari sarà necessario aver presentato la Cila (comunicazione inizio lavori asseverata) entro tale data.

Per gli interventi sui condomini, invece, oltre alla presentazione della Cila sarà necessario aver adottato anche la delibera assembleare di approvazione dei lavori. Per gli interventi di demolizione e ricostruzione dell’edificio, entro la suddetta data, bisognerà aver presentato l’istanza per acquisire il titolo abilitativo per l’edificio. L’altra novità in ambito Superbonus riguarda le spese del 2023, che potranno essere portate in detrazione su 10 anni presentando, entro la fine del periodo d’imposta 2024, una dichiarazione dei redditi integrativa nella quale si indica tale opzione. Se dalla suddetta dichiarazione dovesse emergere una maggiore imposta dovuta, questa potrà essere pagata senza sanzioni o interessi entro il termine dei versamenti per il periodo d’imposta 2024.  L.M. © RIPRODUZIONE RISERVATA