Gazzetta di Reggio

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Una spesa per dire basta

Spesa consapevole alla Coop contro la violenza sulle donne

Spesa consapevole alla Coop contro la violenza sulle donne

Una spesa per dire basta: da lunedì 4 novembre acquistando prodotti mirati, si aiuteranno i centri d’accoglienza

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Reggio Emilia Coop Alleanza 3.0 continua il suo impegno al fianco delle donne vittime di violenza e su questo fenomeno gravissimo torna a puntare i riflettori in occasione del 25 novembre, Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, con la campagna solidale “Una spesa per dire basta”. Da domani, e per tutto il mese, soci e clienti della cooperativa potranno contribuire a sostenere 35 centri antiviolenza provinciali che operano nei territori in cui è presente Coop Alleanza 3.0, dal Friuli Venezia Giulia alla Puglia passando naturalmente dall’Emilia-Romagna.

Come? Con un gesto semplice, acquistando confetture e i nettari Frutti di pace, quattro tipi di pasta Coop con confezione dedicata 1522 e la shopper “Una borsa, una vita”, disegnata dall’artista, attivista, fumettista e femminista Anarkikka. L’1% della spesa di questi prodotti, infatti, sarà destinato a sostenere le strutture di ascolto, sostegno e aiuto che ogni giorno cercano di contrastare la violenza di genere e le sue conseguenze. In particolare, a Reggio Emilia, la cifra raccolta servirà per sostenere la Casa delle Donne gestita da Nondasola onlus. «Non deve e non può esistere silenzio sul tema del contrasto alla violenza sulle donne e alla violenza di genere – dichiara il presidente di Coop Alleanza 3.0, Mario Cifiello –. Tutte e tutti, come Cooperativa, come comunità e come individui, abbiamo il dovere di parlare di questo tema, di agire in maniera collettiva e concreta per contribuire a fermare un fenomeno a cui vanno lasciati né spazio, né respiro, né tregua alcuna. Come Coop da anni abbiamo preso un chiaro impegno e una posizione molto netta che non si presta a nessuna interpretazione se non quella di dire: basta alla violenza di genere». «Il progetto della Cooperativa vuole dare voce e spazio a chi è vittima di violenza di genere, è un modo per dire “non sei sola” – afferma la direttrice generale di Coop Alleanza 3.0, Milva Carletti –. Grazie a “Una spesa per dire basta”, i prodotti di uso quotidiano che questa iniziativa utilizza diventano strumenti per fare breccia nel muro del silenzio che troppo spesso isola chi subisce violenza. Diventano un veicolo per diffondere il messaggio che il mondo e la società possono cambiare, a partire da noi e da gesti anche piccoli, se agiamo collettivamente e mossi da scelte valoriali chiare». Per dare ulteriore concretezza all’iniziativa, sulla “Woman bag” e sui quattro formati di pasta Coop sarà inserito un messaggio che invita proprio a contattare il numero 1522 se vittime di violenza o stalking per rompere il silenzio e incoraggiare anche altre vittime a uscire dall'isolamento e cercare aiuto. Inoltre, in collaborazione con le realtà locali, Coop Alleanza 3.0 nel mese di novembre organizza numerosi incontri nei diversi territori in cui opera, per parlare del fenomeno con esperti o testimoni e continuare l’opera di sensibilizzazione e informazione sulla violenza di genere.

Per Coop Alleanza 3.0, l’impegno al contrasto alla violenza di genere è un impegno continuativo che si estende alle lavoratrici e ai lavoratori della Cooperativa, con le iniziative del Servizio Welfare costantemente pensate per costruire una cultura aziendale sempre più inclusiva e paritaria, anche attraverso specifici percorsi ed eventi formativi. Il Servizio Welfare di Coop Alleanza 3.0 approfondisce e valuta azioni finalizzate alla prevenzione di casi di violenza e molestie, oltre alla definizione di azioni di supporto anche attraverso consulenza e assistenza alle eventuali vittime. Tra le azioni di supporto, per le vittime di violenza di genere o maltrattamenti familiari è possibile ottenere il trasferimento in un altro punto vendita e si prevede, a richiesta, un periodo di aspettativa non retribuita e fino a un massimo di 90 giorni di permesso retribuito aggiuntivo rispetto a quanto previsto dalla legge nei casi di percorsi di protezione relativi alla violenza di genere.l © RIPRODUZIONE RISERVATA