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Arena Campovolo: così si è rotto l’immobilismo. Ecco perché nel 2026 arriverà la svolta

Massimo Sesena
Arena Campovolo: così si è rotto l’immobilismo. Ecco perché nel 2026 arriverà la svolta

Per due anni tutto è rimasto fermo e ora potrebbe invece “cambiare la musica” nel calendario dei concerti a Reggio Emilia

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Reggio Emilia Segnatevi la data, ancorché generica: 2026, magari a metà, verso l’estate piena o all’inizio di un tiepido autunno. E magari state sin d’ora sintonizzati sulle frequenze virtuali della Rcf Arena del Campovolo. Segnatevi la data del 2026 perché quello – assicurano gli addetti ai lavori – sarà l’anno della svolta per la location che dovrà diventare un punto di riferimento di livello europeo per la musica dal vivo. Le novità non sono ancora spendibili, almeno per quello che riguarda il cartellone. In compenso, da qualche settimana c’è una novità grande come una enorme arena spettacoli, che autorizza all’ottimismo e che, soprattutto, pone fine a quella sorta di malinteso (e magari mai esistito) monopolio che fin qui ha fatto storcere il naso agli scettici, ma soprattutto ha fatto alzare il sopracciglio ai contabili, gente arida, si sa, grigi travet che vivon di conti ma che alla fine, dovendo tirar le somme, non potevano far a meno di dire: tot che?, Tutto qui? E per la verità basta uscire dal contesto, invero abbastanza autoreferenziale, in cui l’Rcf Arena è nata ed è cresciuta, per sentir dire un po’ dappertutto che il paradosso di un’area così sterminata e potenzialmente capace di eventi record, soffriva un po’ di corto respiro. E non a caso abbiamo usato il verbo al passato perché tra un concerto del Liga e l’altro, a dio piacendo, qualcosa è successo.

La svolta

È il riferimento è al concerto-evento degli AC/DC nel maggio scorso (100mila persone, due ore di concerto, 21 brani che hanno fatto la storia dell’hard rock mondiale e un silenzio rotto dopo 7 anni dalla band australiana proprio a Reggio Emilia), con la band portata a Reggio da Claudio Trotta, il fondatore della Barley Arts, autentica macchina da guerra nell’organizzazione di concerti evento. È stato questo il colpo che ha sparigliato il tavolo di una mano di poker che fino a quel momento stava agonizzando per eccesso di tatticismo. Come in quelle partite di calcio in cui lo zero a zero figlio della paura sembra l’unico risultato possibile. Ed è stato proprio l’ingresso in campo (volo) di un big del settore come Trotta, a rompere l’inerzia della partita, fermando quel pendolo che – un po’ troppo pigramente – oscillava tra “Certe Notti” e “Quello che le donne non dicono”, sia pure con qualche gradevole intermezzo come quello dei Pinguini tattici nucleari, o il Festival Techno. Invero, la novità sancita dal nuovo contratto di gestione tra CVolo S.p.A. e Arena Campovolo S.r.l. mette nero su bianco quello che pareva scontato fin da subito ma che in realtà così scontato non era, ovvero che tutti potevano concorrere a riempire di date l’ipotetico calendario degli eventi alla Rcf Arena del Campovolo.

La nuova gestione

Perché finora questo non era accaduto? Difficile dare chiavi di lettura che non urtino questa o quella sensibilità e sarebbe sbagliato e fuorviante affermare che il marcarsi stretto tra Ferdinando Salzano (altro nome di primo piano tra gli impresari musicali) e Claudio Maioli (storico manager di Ligabue, tra i primi a credere nelle potenzialità dell’Arena) abbia di fatto “ingessato” i primi due anni di vita della Rcf Arena. Di fatto ora – è il senso, anche dell’enfasi, con cui è stato annunciato il nuovo accordo – si cambia musica. Il nuovo contratto di gestione prevede la creazione di una cabina di regia che funga da coordinamento nella gestione del cartellone. Un coordinamento necessario, vista come è strutturato tutto il potenziale business di quell’area: da una parte l’arena con i suoi grandi eventi, e dall’altra il boulevard, con le opportunità collaterali , che quest’anno, ad esempio, si sono limitate a Festareggio e a un evento sul Parmigiano Reggiano, ma che già dal 2026. In pratica non dovrebbe più accadere che un evento potenziale sul boulevard debba saltare per la concomitanza di un altro evento in arena. Massima libertà tra i soci, ma anche massimo coordinamento, sotto un’unica regia, e la possibilità per tutti di ingaggiare chiunque possa portare valore aggiunto all’Rcf Arena.

Si partirà dal 2026 perché – a meno di clamorosi colpi dell’ultimo momento che nessuno vuole escludere pur senza sbottonarsi troppo – il calendario 2025 è già stato definito. In particolare, per il prossimo giugno quando al Campovolo torneranno il 7 i Pinguini Tattici Nucleari con il loro tour degli stadi 2025. E, due settimane dopo tornerà Ligabue. Poi, dal 2026 partirà un nuovo cartellone, ancora teoricamente tutto da scrivere. I soci assicurano che ci sono già contatti importanti, che dovrebbero rilanciare definitivamente quella che è stata sin qui una via di mezzo tra una visione e una scommessa. l © RIPRODUZIONE RISERVATA