Gazzetta di Reggio

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L’arresto della squadra mobile

Tentato omicidio alla stazione, in manette il terzo aggressore

Serena Arbizzi
Tentato omicidio alla stazione, in manette il terzo aggressore

Gli agenti della Squadra Mobile lo hanno catturato a Parma giovedì. Altri due complici erano già stati arrestati nelle scorse settimane

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Reggio Emilia Ventiduenne, tunisino, regolare sul territorio italiano: è il terzo arrestato dalla Squadra Mobile per il tentato omicidio avvenuto il 19 ottobre scorso in piazzale Marconi, a una manciata di metri dalla stazione ferroviaria, nell’ambito di un regolamento di conti per spaccio.

Il 22enne è già noto alle forze dell’ordine per i suoi precedenti ed è uno dei cinque tunisini arrivati da Piacenza per la spedizione punitiva. Gli uomini della Squadra Mobile della Polizia di Stato lo hanno arrestato giovedì pomeriggio a Parma, in esecuzione dell’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal giudice per le indagini preliminari presso il Tribunale di Reggio Emilia.

Le indagini, coordinate dalla Procura diretta dal procuratore, Calogero Gaetano Paci, proseguite anche dopo i primi due arresti hanno fatto emergere il coinvolgimento del 22enne nella brutale aggressione che, soltanto grazie all’intervento del personale sanitario, non ha avuto un esito tragico. Il ferito, un tunisino di 23 anni, ha riaperto gli occhi soltanto cinque giorni dopo l’aggressione.

Il terzo arrestato, infatti, avrebbe avuto un ruolo determinante nell’innescare la lite da cui è poi scaturita l’aggressione. Per il 22enne giovedì si sono aperte le porte del carcere. Dovrà rispondere del reato di tentato omicidio in concorso.

Nelle scorse settimane erano già stati arrestati Ismail Messaoud e Najmeddine Gaddour, rispettivamente di 23 e 26 anni. Fondamentale, insieme all’intuito e alla capacità degli investigatori, è stato il ricorso alle telecamere di videosorveglianza dunque alla visione, da parte della Polizia di Stato, di ore e ore di filmati che hanno permesso di ricostruire passo dopo passo le fasi dell’agguato.

La vicenda è scaturita in via Filippo Re, dove il gruppo composto da cinque tunisini ha raggiunto il connazionale reggiano che apparterrebbe a una banda rivale. La lite però è degenerata più tardi in piazzale Marconi, da tempo al centro di episodi di criminalità.

Alle 21 le telecamere hanno ripreso la lite con protagonisti il 23enne rimasto gravemente ferito e altri due coetanei, ovvero Ismail Messaoud e Najmeddine Gaddour, due dei tunisini arrivati a Reggio da Piacenza. Durante lo scontro sono volate bottiglie di vetro, poi Messaoud si è scagliato contro il 23enne, afferrandolo per la maglia e sferrandogli diversi fendenti con un coltello, mentre Gaddour, che si trovava alla guida di un furgone in attesa del complice, ha puntato il 23enne ferito provando a travolgerlo per due volte, senza tuttavia riuscirci. In un caso, infatti, si è scagliato contro una macchina parcheggiata vicino a lui, nell’altro ha abbattuto una stazione di ricarica per le auto elettriche. Gli aggressori sono stati messi in fuga anche dalle urla del 23enne ferito. l

Serena Arbizzi

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