Gazzetta di Reggio

Reggio

Correggio

“Mamma e papà uniti nell’addio dopo 60 anni di matrimonio”

Serena Arbizzi
“Mamma e papà uniti nell’addio dopo 60 anni di matrimonio”

Il ricordo dei figli di Gastone Montanari e Marisa Copelli, i coniugi morti a 4 giorni di distanza l’uno dall’altro

3 MINUTI DI LETTURA





Correggio «Hanno trascorso la vita insieme, mano nella mano: erano sposati da 60 anni, ma avevano deciso di stare insieme già da tempo prima. E papà, quando ha visto mamma andarsene, ha iniziato ad avere gli occhi più spenti e dopo quattro giorni l’ha seguita».

Sono stati testimoni di un amore che ha unito i loro genitori tutta la vita, fino al momento dell’addio, Paolo e Marcello, figli di Gastone Montanari, 86 anni, e Marisa Copelli, 83. Marisa se n’è andata il 4 novembre e, appena quattro giorni dopo, anche Gastone è mancato.

«Nostro padre aveva tante passioni, tra cui la Croce Rossa, la fervente attività di volontariato per la manutenzione del parco, la passione per la bicicletta, l’orgoglio per la stella al merito come maestro del lavoro. Ancora, la passione per la cucina, per la squadra di calcio del Torino e in gioventù per le bocce – racconta i figli di Gastone e Marisa, Marcello e Paolo –. Papà si è sempre preso cura della mamma. L’ha accudita fino alla fine: quando ha saputo che non c’era più, la sensazione è che abbia voluto fare il viaggio con lei. Gli erano cambiati proprio gli occhi, divenuti stanchi e tristi».

«Papà è sempre stato un personaggio, a Correggio – continuano Marcello e Paolo –. Anche in questi giorni chi ci è stato vicino ci ha raccontato cose molto belle. Crediamo sia stato un uomo esemplare».

Gastone Montanari aveva lavorato come operaio alla ditta poi Montorsi, ora Aia, nello stabilimento sulla strada principale per Carpi. Negli ultimi tempi, prima della pensione, era divenuto responsabile della logistica.

«Era divertente anche sul luogo di lavoro, ma anche molto laborioso, teneva tanto all’azienda. Da qui la stella al merito, per cui la nomina arrivò proprio dai titolari – ricordano i figli –. Aveva lasciato il segno, insomma. L’impegno in Croce Rossa era maturato a metà degli anni Novanta. Aiutava inoltre la società ciclistica Strucchi: tutti i sabati portava i ragazzi a fare le gare. Per non parlare della passione per la cucina. Ecco, dopo la pensione non si è mai fermato. Per questo lo conoscevano tutti: era dappertutto».

Ricorda con enorme affetto Gastone anche la deputata Ilenia Malavasi, a lungo sindaca di Correggio: «Con Gastone per me scompare un carissimo amico, mentre la città di Correggio si trova a perdere una persona molto generosa, onesta, capace - spesso in modo silenzioso - di spendersi quotidianamente per gli altri. Gastone era solito fare segnalazioni quotidiane, perché alla sua città teneva molto, ma era soprattutto impegnato nella cura e nel decoro delle aree pubbliche, in particolare del “suo” amato Parco Diritto alla Pace. Lo piangiamo tutti e io mi unisco con profonda tristezza al dolore della famiglia».