Tranvia a Reggio Emilia: un altro passo in avanti. Ecco dove passerà
E’ stato affidato lo studio di fattibilità alla Architecna di Messina
Reggio Emilia È stato affidato alla società Architecna Engineering srl con sede legale a Messina il servizio di realizzazione del progetto di fattibilità della tranvia. Il progetto è il presupposto per l’istanza di finanziamento al Ministero dei trasporti per programmare gli interventi finanziabili dallo Stato e rappresenta un aggiornamento del precedente, inserendo migliorie e modifiche al tracciato. Per l’affidamento dell’incarico è stata messa a disposizione la somma di 59mila euro a favore della società Architecna, stesso soggetto che aveva redatto il lavoro precedente al quale vanno apportate integrazioni. Si compie dunque un passo in più per la realizzazione di un’opera, da tempo al centro dell’agenda dell’amministrazione, che si pone come obiettivo il raggiungimento di un’offerta sempre più green per quanto riguarda le modalità degli spostamenti. Il progetto della prima tranvia ha subito più modifiche a seconda dell’evoluzione delle leggi che regolano la materia dei trasporti e non solo. La prima tranvia di Reggio Emilia viene definita linea T1 e collega Villa Rivalta con Villa Mancasale. Il tragitto attraversa i quartieri con un tracciato di 14,5 chilometri: dalle zone residenziali a sud ai distretti produttivi e della grande mobilità (ferroviaria e autostradale) a nord.
Le vie principali attraversate, indicate dal precedente progetto - mentre sono allo studio altre alternative - erano quelle di maggiori spostamenti: via della Repubblica, via Martiri della Bettola, viale Umberto I, centro storico (viale Monte Grappa, viale Piave, viale Isonzo), viale Regina Elena, via Gramsci, parco industriale di Mancasale. Nella direttrice da sud a nord l’obiettivo della tranvia è quello di sostituire il trasporto pubblico oggi su gomma per raggiungere i principali poli residenziali, lavorativi, produttivi, commerciali, culturali, della ricerca, scolastici e universitari, socio-sanitari e amministrativi, usando i principali nodi di interscambio della mobilità e del trasporto ferroviario. Il nuovo percorso tranviario comprenderà una trentina di fermate e 16 convogli lunghi ciascuno 27 metri e con capienza di 200 persone ognuno. L’amministrazione, nello spiegare i motivi per cui si sta lavorando per inaugurare la tranvia indica come sia «una soluzione importante e anche più di una soluzione funzionale, dato che nelle città europee e italiane, fra cui Brescia, Bergamo, Padova, Cagliari, Firenze e Bologna, dove è stato introdotto, il tram ha avuto un impatto molto positivo sul modo di leggere e vivere la città.
Le nuove linee tranviarie infatti aumentano il numero di passeggeri nella media dal 50 al 100 per cento su singola tratta, con gli stessi costi per passeggero. Il segreto di questo aumento è duplice: da un lato il tram moderno è indipendente dal traffico automobilistico ed è più veloce, dall’altro risulta più visibile, attraente, apprezzabile rispetto a un autobus. In Germania si parla di Schienenbonus (bonus delle rotaie): significa che i trasporti su rotaia sono percepiti in modo più positivo rispetto ad altri mezzi, perché appaiono come sistemi più intuitivi e affidabili. Il tram inoltre avvicina i quartieri al centro cittadino come non riuscirebbe a farlo una linea o una rete di autobus. Perciò il tram non solo risolve il problema specifico della mobilità, ma si iscrive in un concetto più ampio che punta a trasformare la città in un luogo ancora più a misura delle persone». l