«Pochi parcheggi e sempre occupati al Core: multata ancora durante la chemio»
Le parole di una 35enne in cura da un anno: «Pagherò perché ho sbagliato, ma come deve fare ogni malato che si deve recare ogni giorno alle cure se non c’è posto?»
Pubblichiamo di seguito la testimonianza di una nostra lettrice sul tema della sosta in ospedale per le persone che stanno seguendo terapie.
Buongiorno, scrivo a voi per condividere il mio disagio e disappunto. Ho 35 anni e mio malgrado è da più di un anno che frequento assiduamente il Core, ed è da più di un anno che mi imbatto nella difficoltà a trovare un parcheggio soprattutto in alcune fasce orarie, cioè la mattina fino verso le ore 14. Fortunatamente mi è stata concessa l’invalidità e sono riuscita a richiedere il permesso di parcheggio per disabili, ma anche tra quelli non è che sia così facile trovare un posto. Se poi capita che il permesso scade, e i tempi della burocrazia richiedono tre mesi per riconoscere di nuovo l’ invalidità, mentre nel frattempo continuo a fare le terapie succede che mi ritrovo come la maggioranza delle persone a cercare un posto per parcheggiare e non lo trovo. Allora ci si inventa dei parcheggi creativi sulle aiuole o un po’ più banali sui marciapiedi che circondano il parcheggio.
E così come premio per la pazienza (e la creatività) si riceve la multa per parcheggio in divieto di sosta. La domanda che vorrei fare a chi di competenza è: io, che ho la chemioterapia fissata alle ore 11.30, e non ho possibilità che qualcuno mi accompagni (e che quindi si tolga di mezzo con l’auto) e per fortuna riesco ad autogestirmi con i trasporti, dove dovrei parcheggiare l’automobile? Dovrei arrivare alle 7.30 per metterla negli “appositi spazi” e aspettare fino alle 11.30? Dovrei posizionarla nel parcheggio di fronte l’ingresso principale del Santa Maria, così una volta finita la terapia, stanca e affaticata devo farmi tutto l’ospedale a piedi per recuperare l’auto?
Non sto dicendo che è giusto parcheggiare sui marciapiedi o sulle aiuole, vorrei far presente però che se si arriva a parcheggiare in quei posti è perché non se ne trovano di liberi negli “appositi spazi” e, dopo 5 giri ad aspettare che se ne liberi uno, ci si arrende. Non sto nemmeno dicendo che non pagherò la multa, la pagherò perché è sbagliato parcheggiare in divieto di sosta, ma non trovo giusto, anzi è desolante che un paziente qualsiasi, che sia malato di cancro o meno, che si reca in ospedale per delle cure o delle visite, una volta uscito si ritrovi la multa sul cruscotto perché non c’erano parcheggi liberi. Si deve mettere in condizione il cittadino di poter parcheggiare dove si deve oppure evitare di fargli le multe.
Ho sempre trovato sbagliato che i parcheggi a disposizione dei fruitori dell’ospedale, dipendenti o pazienti, siano a pagamento. Non si dovrebbe cercare un guadagno sulle malattie. Ma proprio non concepisco di ricevere una multa semplicemente perché ho posizionato la macchina su un marciapiede e non perché ho voluto fare la furba (quest’estate con 39 gradi e la terapia alle ore 14, pur di parcheggiarla negli “appositi spazi”, l’ho lasciata all’inizio del parcheggio, nei primi posti dopo la rotonda d’ingresso al parcheggio), ma perché non sapevo dove lasciarla. Come me credo che anche tanti altri si trovino o si siano trovati in questa situazione. Grazie per l’ascolto. l © RIPRODUZIONE RISERVATA