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«Vi mostro il Titanic di oltre un metro che ho costruito»

Davide Mammi*
«Vi mostro il Titanic di oltre un metro che ho costruito»

Il 17enne Andrea Giglioli ha la passione per i modellini statici. Per Scuola2030 ha presentato la sua collezione

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Andrea Giglioli ha 17 anni e, da quando ne ha sette, ispirato dal padre, costruisce modellini statici. Oggi ne possiede di diverso genere e dimensioni, tra carri armati, areei e navi civili. In questa intervista lo studente del liceo Ariosto-Spallanzani di Reggio racconta la sua passione e spiega ciò che ha realizzato in questi anni, presentando la sua collezione che, col passare del tempo, è cresciuta parecchio. Il suo pezzo preferito? Un modellino del Titanic che supera il metro di lunghezza.

Come è iniziata la tua passione per i modellini statici e qual è stato il primo che hai realizzato?

«Avevo sette anni ed è nata grazie a mio padre, che già da molti anni ne realizzava diversi, principalmente bunker e carri armati. Il primo modellino, infatti, l’ho costruito insieme a lui ed è stato quello di un bunker tedesco della Seconda guerra mondiale. Dopodiché, ho cominciato a realizzare da solo modellini un po’ più semplici e piccoli e, col passare degli anni, ho continuato con quelli più complessi e di notevoli dimensioni».

Che genere di modellini costruisci? Quali sono nello specifico alcuni modellini della tua collezione?

«Principalmente realizzo modellini di guerra, come carri armati, soldati di fanteria e aerei, ma anche oggetti di altro genere, come navi civili e personaggi vari. In particolare, ho alcuni personaggi dello scenario di Chernobyl e, negli ultimi anni, ho costruito quattro navi: la Waterloo, la Gettysburg, l’Amerigo Vespucci e il Titanic. Quest’ultimo è il mio preferito, perché è quello più grande della mia collezione, lungo un metro e trenta centimetri, in scala 1:200. Ho impiegato molto tempo a costruirlo, inserendo ogni singolo dettaglio e aggiungendo anche personaggi molto piccoli, che rappresentano i passeggeri e i membri dell’equipaggio».

Come realizzi i tuoi modellini? Trovi molte difficoltà a costruirli?

«I modellini che costruisco sono praticamente tutti di legno e di plastica, formati da pezzi di diverse dimensioni. Per prima cosa, assemblo le parti più grandi e poi quelle più piccole, utilizzando la colla e, alla fine, coloro tutto con un pennello e boccette di vernici, oppure con un aerografo. I pezzi piccoli sono sempre la parte più complicata della costruzione: infatti, bisogna cercare di montarli in modo preciso e senza spezzarli. Per realizzare questi modellini, quindi, è importante soprattutto avere molta pazienza e precisione, impiegando anche molto tempo».

Quanto tempo dedichi a questa attività?

«Durante l’anno, soprattutto per gli impegni scolastici e sportivi, riesco a costruire solo poche ore a settimana, in genere al pomeriggio o alla sera. D’estate, invece, che ho molto più tempo libero, costruisco anche quattro giorni a settimana, dedicandovi molte ore al giorno».

Dove trovi i pezzi per i tuoi modellini? E dove conservi invece la tua collezione?

«Di solito acquisto i pezzi dei modellini e tutto il materiale occorrente in un negozio di modellismo in centro, ma qualche volta anche su internet. La mia collezione, invece, la conservo principalmente in camera mia, nella quale sono riuscito anche a trovare un posto per il Titanic, che occupa molto spazio. L’Amerigo Vespucci, invece, che mi è stata regalata da alcuni miei amici, ho scelto di esporla nell’azienda di mio padre».

Hai intenzione di ampliare la tua collezione? Magari aggiungendo qualche modellino specifico.

«Sì, vorrei continuare ancora a realizzare modellini, probabilmente costruendone altri di diverso genere, come navi mercantili. In particolare, mi piacerebbe realizzare la Bismark, una nave tedesca della Seconda guerra mondiale, in scala 1:200, anche se ha delle dimensioni molto grandi e sarebbe molto impegnativa da costruire, come il Titanic».

*Studente del liceo Ariosto-Spallanzani