Bonus Natale 2024, i requisiti e le novità: chi può richiederlo e come ottenere i soldi
Tutto quello che c’è da sapere sul nuovo indennizzo deciso dal governo. Ora vantaggi anche per i genitori single
Il bonus Natale di 100 euro, erogato con la tredicesima 2024, non sarà più dedicato solo alle coppie sposate, potranno invece richiederlo anche i genitori single.
L’annuncio
A dichiararlo è il viceministro dell’Economia e delle Finanze Maurizio Leo, dopo l’approvazione di mercoledì 13 novembre da parte del Cdm. «Viene ampliata la platea dei contribuenti che percepiranno il bonus di 100 euro a Natale. Passeremo da poco più di un milione di contribuenti – ha detto – a oltre quattro milioni e mezzo. Viene di fatto eliminato il requisito di avere il coniuge a carico e dunque per avere il bonus basterà avere almeno un figlio a carico». «Si tratta di una ulteriore spinta per i consumi natalizi, un aiuto in più ai lavoratori e ai contribuenti in un momento particolare dell’anno, quando le spese familiari tendono ad aumentare», ha aggiunto. E poi: «Un’ulteriore azione del governo a sostegno dei lavoratori. Questo intervento si affianca infatti ad altre agevolazioni già messe in atto, come la riduzione dell’Irpef e del cuneo fiscale, per sostenere le famiglie e promuovere una maggiore crescita economica».
A chi spetta
L’erogazione del Bonus Natale, come già anticipato, arriverà come un bonus “unito” alla busta paga. In questo caso, un una tantum applicato sulla tredicesima. Il provvedimento, che pone le sue radici nel decreto Omnibus di fine ottobre, ha invece mantenuto intatta un’altra importante specifica: i 100 euro finiranno in busta paga solo ai lavoratori dipendenti con reddito annuale non superiore ai 28mila euro. Esclusi dal bonus, dunque, i titolari di pensione così come i collaboratori coordinati e continuativi, il cui reddito di lavoro è solo «assimilato» al lavoro dipendente.
Per considerare uno o più figli a carico, questi non devono avere un reddito complessivo superiore a 2.840,51 euro, al lordo degli oneri deducibili. Una cifra che sale fino a 4mila euro se i figli hanno un’età non superiore ai 24 anni. Il bonus spetta anche se il figlio è adottivo o in affido, a patto che sia legato al solo contribuente. Sono comprese, inoltre, molte altre casistiche: se la famiglia è monogenitoriale per decesso, se è avvenuta una separazione e se il figlio naturale non è stato riconosciuto da uno dei due coniugi.
Come ottenerlo
Per ottenere il bonus il lavoratore dipendente dovrà presentare una specifica richiesta al datore di lavoro in cui spiega di averne il diritto e indica il codice fiscale del coniuge – se presente – e dei figli a carico. La misura è valida anche per i lavoratori domestici, che dovranno farne richiesta in sede di dichiarazione 730 o dichiarazione dei redditi. In caso di molteplici rapporti di lavoro, il contribuente potrà presentare richiesta solamente a uno dei datori. È necessaria, però, una specifica: il bonus spetterà in maniera inferiore nel caso in cui «le giornate di detrazione di lavoro dipendente spettanti siano inferiori a quelle spettanti per l’intero periodo d’imposta», vale a dire se durante il 2024 si è lavorato meno del previsto. Sarà poi compito dei datori l’erogazione del bonus, se sono rispettate tutte le condizioni: un controllo che avviene a erogazione avvenuta. Se il contribuente non aveva effettivamente diritto all’una tantum, il datore provvederà al recupero a debito o credito del lavoratore. Se sarà invece il lavoratore ad accorgersi dell’errore, lo restituirà in sede di dichiarazione fiscale (730 o dichiarazione dei redditi). In questa stessa sede un contribuente a cui non fosse arrivato il bonus potrà farne richiesta.