E’ morto l’avvocato Mario Burani, il penalista intellettuale della Bassa
Era un amante della caccia e delle golene del Po
Guastalla Si è spento nella notte tra giovedì e venerdì, all’ospedale di Guastalla dov’era ricoverato, l’avvocato penalista Mario Burani. Aveva 80 anni. Nato a Gualtieri il 6 febbraio 1944, Burani ha guidato per decenni uno studio legale in piazza Marconi a Guastalla; ai clienti, che arrivavano da tutta la Bassa, garantiva una professionalità, un garbo e una capacità di ascolto d’altri tempi. In tribunale a Reggio Emilia si distingueva per l’aspetto anticonformista: il sigaro in bocca, le spillette sulla giacca e il cappello con piume di uccello. Sintomatico, quest’ultimo, di una delle sue grandi passioni: la caccia. Possedeva tanti cani; battere le campagne intorno alle rive del Po all’alba, con i segugi, era per lui un rito imprescindibile.
Il 18 settembre 2012 era scampato a un incidente: durante una battuta a Pieve Saliceto era stato colpito da una scarica di pallini, esplosi da un 56enne toscano, che lo avevano raggiunto al torace e al viso sfiorando un occhio. «È la seconda volta che mi sparano: ero a cinque metri di distanza quando c’è stata la sparatoria in tribunale (nel 2007, ndr)», aveva dichiarato alla Gazzetta di Reggio. Sull’argomento animali e natura intratteneva colleghi e magistrati «con grande facondia e una miriade di aneddoti divertenti», spiega l’avvocato Marco Fornaciari, che ricorda Burani come «molto simpatico». Il professionista era anzitutto una persona di grande cultura classica. Quando, una decina anni fa, era andato in pensione si era dedicato alla scrittura a tempo pieno pubblicando diverse opere anche di poesia. Il libro che ha coniugato la professione forense all’amore per la letteratura è stato “Sonò alto un nitrito. L’assassinio impunito di Ruggero Pascoli”, edito nel 2018 da Imprimatur e ristampato più volte. Un “cold case” storico: l’uccisione del padre del poeta Giovanni Pascoli, colpito da una fucilata esplosa da due sicari il 10 agosto 1867 mentre rientrava a San Mauro, nella tenuta del principe di Torlonia che amministrava. Burani andava fiero del suo saggio critico su uno dei misteri giudiziari più famosi dell’Ottocento.
«Ricordiamo l’intellettuale e il letterato, ma anche il carattere cordiale e la ricchezza di esperienza dell’avvocato Burani, che ha dato lustro alla professione», ha dichiarato l’avvocato Federico Bertani a nome dell’Ordine degli Avvocati di Reggio Emilia, del quale Burani era consigliere. Il legale lascia nel dolore la moglie Carla, le figlie Chiara ed Elena, il nipote Filippo e il fratello Giuseppe. Il funerale avrà luogo lunedì 18 novembre alle 9.30 partendo dalle camere ardenti dell’ospedale di Guastalla per la chiesa della Concezione di Gualtieri; il feretro proseguirà per Mantova in attesa della cremazione. l © RIPRODUZIONE RISERVATA