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Il caso

«“Trova affitto” ci ha fatto pagare 250 euro, ma non ci ha trovato una casa»

Serena Arbizzi
«“Trova affitto” ci ha fatto pagare 250 euro, ma non ci ha trovato una casa»

La testimonianza di una famiglia che si era rivolta agli operatori di viale Montegrappa che dicono di mettere a disposizione un database per la ricerca di alloggi

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Reggio Emilia Chiedono la somma di 250 euro per offrire la ricerca di una casa in affitto. Non si definiscono un’agenzia immobiliare, ma spiegano di avere una banca dati da cui estrapolano proposte ad hoc per ogni persona che si rivolge a loro. A Reggio Emilia “Trova affitto” si trova in viale Monte Grappa e diverse persone vi si sono recate per parlare con gli operatori che lavorano in questa sede, nella speranza di trovare un alloggio in affitto. Fra loro c’è la famiglia di Salvatore Amato, proveniente dalla Sicilia, che da oltre 20 anni abita in Appennino, a Castelnovo Monti. La famiglia non può più rimanere nell’abitazione dove ha vissuto finora perché il proprietario ha necessità di rientrarne in possesso. «Quando siamo andati da “Trova affitto” a Reggio Emilia ci hanno detto che avevano una casa per noi, ma che avremmo dovuto versare loro 250 euro per trovarla – afferma Salvatore Amato –. Ci hanno parlato di una casa a Viano, con giardino, per un canone di 400 euro al mese. Poi noi abbiamo versato 250 euro, ma la casa non c’era più perché il proprietario non la voleva più affittare. Inoltre, noi avevamo indicato che il nostro budget non poteva superare i 500 euro. Nonostante questo ci mandavano opportunità per somme comprese tra i 700 o 900 euro. In un’occasione, inoltre, ho chiamato il proprietario di una delle case che mi avevano indicato, ma mi ha risposto che l’alloggio non era disponibile, perché avrebbe dovuto andare a viverci lui. Morale: abbiamo pagato 250 euro e non li abbiamo più rivisti: di fronte alla nostra richiesta, ci hanno detto che non ce li possono restituire».

La Gazzetta di Reggio ha interpellato telefonicamente “Trova affitto” per offrire diritto di replica e chiedere spiegazioni di questa modalità di ricerca di alloggi in affitto sul mercato. La sede di viale Monte Grappa ha richiamato nelle scorse settimane. L’operatrice, dopo la premessa in cui spiegava che avrebbe dovuto fare richiamare da un suo superiore, conferma la richiesta «di 250 euro per avviare una pratica di ricerca dell’abitazione. Quest’informazione la si può trovare anche sui nostri annunci. Noi gestiamo proprietari privati, se non c’è contratto attivo non si possono divulgare dati dei proprietari, altrimenti sarebbe illegale. Il servizio è della durata di sei mesi». Nella stessa sede, nelle scorse settimane, è arrivata la polizia chiamata da qualcuno. Del caso si occupò anche Striscia la notizia dopo diverse segnalazioni ricevute. Nel servizio andato in onda, un’operatrice specificava l’esistenza di una banca dati da cui si estrapolano eventuali profili di interesse per chi contatta “Trova affitto”. Il responsabile della società, poi, specificava, sempre nello stesso servizio, come venisse garantito «un servizio informativo di possibili affittuari. Battiamo a tappeto tutto quello che esiste di privato, se sono interessati vengono inseriti». L’inserimento riguarda il database messo a disposizione di chi è alla ricerca di una casa in affitto. l © RIPRODUZIONE RISERVATA