Michele de Pascale: «La nostra è una terra ferita, basta speculazioni. Voglio incontrare Giorgia Meloni»
Le priorità del neo presidente della Regione Emilia Romagna: «Alluvione e sanità»
Bologna «La nostra è una terra ferita, basta speculazioni». Mette subito le cose in chiaro il nuovo presidente della Regione, Michele de Pascale, lanciando un messaggio indirizzato alla premier Giorgia Meloni. Lo aveva già fatto più volte in campagna elettorale. E lunedì, quando la vittoria sembrava ormai in tasca, è tornato sull’argomento, rimettendo al centro del dibattito post elettorale il tema della ricostruzione di una terra flagellata dalle recenti terribili alluvioni, che hanno messo in ginocchio l’Emilia così come la Romagna.
De Pascale, l’affluenza non è stata altissima. Ma si aspettava uno scarto così rilevante rispetto alla sua sfidante Ugolini?
«In realtà avevamo alcuni sondaggi ma... finché non lo vedi non ci credi. È stato un attestato di affetto che ci ha scaldato il cuore. L’Emilia-Romagna ha votato sulla base dei suoi valori, come il lavoro e la solidarietà. Questa è una terra che ha valori molto profondi e che ha scelto anche sulla base di un orgoglio: l’esperienza di governo della Regione, che è stata sempre un’esperienza positiva. Credo inoltre che gli elettori abbiano votato per un candidato che ha parlato con onestà e non ha negato i problemi, ha parlato delle tante difficoltà che ovviamente ci sono ma ha proposto anche soluzioni. Ora abbiamo un’enorme responsabilità: quella di non tradire la fiducia di chi ci ha votato e anche di recuperare quella di chi non ha votato, rispettando chi ha fatto scelte diverse».
Come primo atto lei ha detto che chiamerà Giorgia Meloni per il post alluvione. Cosa si aspetta dal governo?
«Io vengo dall’epicentro dell’alluvione, dal luogo che in questo anno e mezzo è stato più ferito e più colpito. E ho il dovere di costruire un patto repubblicano con il governo per smettere di affidare questa tematica allo scontro politico, alla polemica, alle notizie false. Ho il dovere di dimostrare ai cittadini che tutte le istituzioni collaborano per risolvere i loro problemi. Io spero che già nei prossimi giorni ci si possa incontrare con la presidente del Consiglio. Da lei mi divide tutto dal punto di vista politico, ma la nostra terra deve venire prima di tutto. Serve uno scatto. E lo si può fare solo se si inizia a collaborare».
Un altro argomento su cui ci si aspettano cambiamenti è la sanità. Lei ha parlato di un’autoriforma e di avere più risorse. Come intende muoversi?
«I temi in questo caso sono due: da un lato l’Emilia-Romagna, che con questo voto continuerà ad essere in prima fila nella battaglia per difendere le esigenze finanziarie del sistema sanitario. Questo era un punto di divisione con la mia avversaria, che sosteneva che le risorse fossero più che sufficienti. Noi invece fin dal primo minuto abbiamo detto che serve una battaglia istituzionale per avere più risorse sulla salute pubblica, ma abbiamo anche detto che il sistema sanitario più forte, ovvero quello dell’Emilia-Romagna, se non vuol passare da essere il migliore a essere il meno peggio deve anche aprirsi in un grande cantiere di autoriforma. Lo apriremo subito con professioniste e professionisti e con le associazioni. Vogliamo che l’Emilia-Romagna tracci un solco a livello nazionale per dimostrare come si fa a difendere la sanità pubblica».
Lei era sostenuto dal campo largo. Cosa rappresenta in chiave nazionale questa vittoria?
«Per me questa è una vittoria dell’Emilia-Romagna. Ho avuto il massimo del supporto da tutte le forze politiche e devo essere estremamente riconoscente a tutti i leader nazionali e a tutte le forze politiche, a partire da Elly Schlein e Stefano Bonaccini, segretaria e presidente del mio partito. Quello che portiamo dall’Emilia è un atteggiamento non litigioso e un lavoro maniacale su un programma condiviso. E questo può essere utile anche al Pd nazionale». Ha già idea della giunta? «Lavoreremo per essere operativi il prima possibile. Le forze della coalizione? Saranno tutte positivamente coinvolte nel governo della regione». © RIPRODUZIONE RISERVATA