Gazzetta di Reggio

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L’editoriale del direttore

Sanità e lavoro: i problemi ci sono, ora serve coraggio

Davide Berti
Sanità e lavoro: i problemi ci sono, ora serve coraggio

Questa volta ha vinto il partito, non il leader. Ma vietato accontentarsi dei numeri: la metà degli emiliano romagnoli ha deciso di non andare alle urne

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Pochi votanti. Un passaggio di consegne annunciato in continuità tra il Bonaccini II e il de Pascale I. Con una differenza: Bonaccini nel 2020 era il Pd, nel 2024 il Pd ha scelto di candidare de Pascale. Questa volta ha vinto il partito, non il leader. Vietato accontentarsi dei numeri, anche se non erano scontati con una partecipazione così bassa, dove la metà degli emiliano romagnoli (primo problema) ha deciso di non andare alle urne. Hanno influito sul risultato gli scontri di Bologna? No. Hanno cambiato le proporzioni del voto le polemiche sull’alluvione? No. Sono i flash di questa tornata elettorale. Il Pd ha dimostrato di essere padrone in casa propria, monopolista, come un’azienda che ha vissuto in queste ore un passaggio generazionale.

Il timone resta in famiglia, cala l’età anagrafica (de Pascale ha 18 anni in meno di Bonaccini), si passa il testimone. Come si continua a correre? Con un percorso pluralista e corale che non si accontenti dei numeri e soprattutto ammetta con coraggio le difficoltà del momento. Il neopresidente lo ha già fatto in campagna elettorale, pensiamo al tema sanità o appunto all’alluvione. È la stagione del cambiamento. Si scelgano le parole con le quali creare futuro: la salute dei cittadini con una popolazione che invecchia, il diritto a un posto di lavoro, l’attenzione alle giovani generazioni. È la risposta da dare a una regione dove chi governa deve chiamare i problemi per nome, senza negare (secondo problema), senza paura. Così come non deve avere paura il centrodestra nel registrare questa sconfitta. Aveva provato con il candidato civico di alto profilo: cosa non ha funzionato? Il ruolo dell’opposizione, che deve cambiare (terzo problema). Come? Faccia l’opposizione fino in fondo, dal primo giorno di governo, stando più sul valore amministrativo che sulle polemiche politiche e la democrazia ne guadagnerà.