Gazzetta di Reggio

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Il vertice sulla città

La prefetta incontra i comitati: «Un tavolo insieme ai cittadini»

Serena Arbizzi
La prefetta incontra i comitati: «Un tavolo insieme ai cittadini»

L’incontro è durato due ore: al centro spaccio, degrado e sicurezza

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Reggio Emilia «Un incontro che ritengo assolutamente utile perché abbiamo ascoltato dalla viva voce di queste persone che si sono assunte l’onere di rappresentare le varie zone della città quali sono i problemi da affrontare e risolvere». La prefetta Maria Rita Cocciufa ha convocato martedì pomeriggio il comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, esteso alla partecipazione dei referenti dei quartieri. All’incontro, durato due ore abbondanti, hanno partecipatogli esponenti di MiglioraRe, che rappresentano l’area dell’Isolato San Rocco e di piazza della Vittoria, il comitato di via Emilia Ospizio, i cittadini e i commercianti di via Roma e il comitato della zona della stazione di viale IV Novembre, oltre a Reggio Civitas, concentrata sulla zona di via Melato, “Abitare Santa Croce”, gruppo che rappresenta il quartiere omonimo, via Toschi, via Pansa e Re.Re, la rete dei residenti nella zona stazione nata in seguito all’evoluzione del Cres, Comitato per la città sicura.

Tanti sono stati i temi messi sul piatto su cui è stato incentrato il confronto in prefettura. In particolare, molti quartieri della città presentano problemi comuni, ma sono focalizzati soprattutto nel centro storico e nel quartiere della stazione. È emerso un aumento del fenomeno dello spaccio, così come le zone più critiche della città sono state teatro di episodi di violenza anche gravi, da parte di giovani stranieri, sui quali, la prefetta ha specificato che «sono regolari». Si tratta di giovani che «pongono in essere comportamenti che destano allarme e gli autori di questi reati vengono tutti arrestati». Nel ricordare quanto gli interventi delle forze dell’ordine siano sempre tempestivi, la prefetta ha rimarcato come il lavoro che si svolge da tempo è quello di «adattare le modalità dei servizi» al tipo di esigenza. «Abbiamo preso atto di una serie di segnalazioni anche abbastanza dettagliate che esamineremo in una riunione del comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica – aggiunge la prefetta –. Affronteremo il tema anche da un punto di vista che potrà essere un po’ diverso. La città cambia e quindi dobbiamo essere in grado di affrontare le nuove esigenze con uno spirito di collaborazione insieme ai cittadini». La prefetta ha ricordato come ci siano tavoli aperti in Comune e di come l’operatività del controllo di vicinato sia sotto la lente d’ingrandimento. In particolare, si valuterà se dare al controllo di vicinato nuova linfa con la costituzione formale dei vari gruppi. Infine, la prefetta ha ricordato come la sicurezza non sia «solo repressione, ma riguarda anche pulizia e decoro». Materie su cui il Comune può giocare una grande parte.

Gli accordi con i referenti di quartiere sono che, dopo queste prime valutazioni, verrà trovata una modalità con cui mantenere attivo il confronto in una maniera più snella. «Avviamo un percorso con cui speriamo di avere frutti e risultati rispetto ai problemi che sono di tutte le città. Tutti lavoriamo per il bene della città, che se lo merita e ferisce vederne l’immagine sfiorire perché se ne parla male», sottolinea la prefetta Cocciufa, la quale menziona l’esempio del consumo di sostanze stupefacenti, che non è un problema che caratterizza soltanto le classi meno agiate, ma è una piaga trasversale. Per quanto riguarda il possibile arrivo dell’esercito in città nell’ambito dell’operazione “Strade sicure”, «non siamo con le mani in mano – chiarisce la prefetta –. C’è un lavoro costante anche in tal senso». L’estate scorsa, infatti, dopo un confronto con le istituzioni e le forze dell’ordine, la prefetta Maria Rita Cocciufa aveva richiesto al ministero dell’Interno l’invio a Reggio Emilia dei militari dell’Esercito italiano a presidio fisso. La richiesta era stata attivata anche in seguito alla necessità di tutelare i residenti della zona della stazione: dal comitato di viale IV Novembre sono arrivati appelli accorati affinché arrivino i militari. La richiesta è al vaglio del ministero, che sta valutando se ci siano le condizioni per inviare i militari, com’è già stato fatto in numerose città vicine, che presentano parecchie similitudini con Reggio Emilia. L’arrivo dell’esercito è stato al centro anche di numerose sedute del consiglio comunale, in cui più esponenti politici hanno chiesto l’arrivo dei militari per risolvere i gravi problemi di criminalità che persistono in alcuni quartieri “caldi” di Reggio. l © RIPRODUZIONE RISERVATA