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Ludopatico scassinava le slot machine per pagarsi il vizio del gioco

Ambra Prati
Ludopatico scassinava le slot machine per pagarsi il vizio del gioco

Il 24enne a processo ammette i furti e patteggia

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Casalgrande Entra di buon mattino nei bar e nelle sale gioco, resta incollato per ore allo schermo delle macchinette e, quando perde tutto, armato di cacciavite apre come una scatoletta di tonno le slot machine, fuggendo con i soldi che gli servono per ricominciare l’indomani. Furti che A. M., 24enne kosovaro, per sua stessa ammissione ludopatico, ha confessato: quel denaro gli serviva per il giorno seguente. L’avvocato difensore Giuseppe Caldarola, riunendo tre episodi differenti e un quarto tentato, ha concordato con l’accusa un patteggiamento di 8 mesi, in continuazione con altri furti tuttora pendenti. Tre gli esercizi commerciali danneggiati nel giro di pochi giorni, dal 3 al 21 giugno dell’anno scorso. Il 3 giugno, alla sala “Regina di cuori” di Scandiano, il giovane ha tirato fuori un cacciavite e ha aperto gli sportelli di diverse slot machine, fuggendo con la somma di 465 euro. Nello stesso giorno si è spostato in un bar di Reggio, dove ha messo a segno un colpo simile: al Queen Café ha manomesso e forzato tutte le slot presenti, impossessandosi di ben 1.100 euro, tutti in monetine da 1 e 2 euro.

Il 23 giugno nel mirino del ladro seriale è finita l’agenzia di scommesse Eurobet, situata nel territorio di Casalgrande. In quell’occasione, il 24enne ha cambiato arma: utilizzando una grossa tronchese, ha manomesso le macchinette, scappando con un bottino di 499 euro. Nella stessa giornata ci ha riprovato al “Regina di cuori” di Scandiano, dove ha estratto dalla tasca dei pantaloncini corti un cacciavite; ma stavolta gli è andata male perché il titolare ha subito fermato il malvivente, chiamando i carabinieri. L’intervento tempestivo del titolare ha evitato non solo l’ammanco, ma anche i gravi danni che questa condotta avrebbe provocato, poiché le slot sono state trovate in uno stato tale da dover essere buttate. In un secondo momento, i militari, dopo aver analizzato le immagini delle telecamere dei locali pubblici, sono riusciti a dimostrare che dietro a quella serie di furti c’era un’unica mano, anche se pare che il 24enne abbia agito in concorso con un complice mai identificato.l © RIPRODUZIONE RISERVATA