Telefoni in tilt, scuola di Casalgrande isolata da quasi un mese
Succede all’istituto comprensivo alla cui segreteria è collegata anche la scuola dell’infanzia. I genitori: «Per comunicare anche in caso di emergenze si possono usare solo le email»
Casalgrande Telefoni in tilt da quasi un mese all’istituto comprensivo di Casalgrande. Mille e trecento famiglie e duecento dipendenti dal 4 novembre scorso sono impossibilitati a comunicare con la scuola via telefono e possono farlo solo via email. «Stiamo vivendo un enorme disagio», denunciano dalla scuola, che ha seguito tutte le strade percorribili per segnalare e risolvere il problema, ma senza risultato.
Una situazione che preoccupa fortemente famiglie e personale, soprattutto, nel caso subentri una qualche emergenza. Alla segreteria dell’istituto comprensivo fa capo anche la scuola dell’infanzia Orizzonti e il fatto che i genitori dei bimbi più piccoli non abbiano gli strumenti per comunicare con la scuola in tempi rapidi crea forte disagio e preoccupazione.
«Come presidente del Comitato genitori – scrive Greta Paoletti – vorrei portare alla luce una situazione molto spiacevole in cui si sta ritrovando coinvolto il nostro istituto comprensivo di Casalgrande. In sostanza, la segreteria del nostro istituto è telefonicamente isolata dal 4 novembre e a nulla sono valse le numerose segnalazioni e i numerosi solleciti fatti dalla scuola all’operatore telefonico Telecom per risolvere il problema; sono stati anche informati il sindaco del Comune di Casalgrande, l'Ufficio scolastico provinciale e la Prefettura di Reggio Emilia. Cosa ancora più grave è che uno dei nostri plessi, la scuola dell’infanzia Orizzonti, è direttamente collegata alla linea telefonica della segreteria e di fatto si trova anch’essa isolata, con un grandissimo e giustissimo malcontento da parte dei genitori di bambini così piccoli che non riescono a contattare la scuola in caso di bisogno se non tramite e-mail».
«Ma questo malcontento riguarda anche i genitori della scuola secondaria di primo grado – prosegue Paoletti – che risiede proprio nello stabile in cui è presente la segreteria. È bene sottolineare che il nostro istituto conta circa 1300 famiglie e più di 200 dipendenti, quindi si può immaginare l'entità enorme del disagio che stiamo vivendo».
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