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Campanaro a 16 anni, la musica di Gabriele Giorgioni è fatta di rintocchi

Campanaro a 16 anni, la musica di Gabriele Giorgioni è fatta di rintocchi

È campanaro titolare a Garfagnolo e Costa de' Grassi e da adulto vorrà prendersi cura delle campane aprendo una piccola attività tutta sua

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Gabriele Giorgioni a 16 anni è il campanaro titolare a Garfagnolo e Costa de' Grassi, nel Comune di Castelnovo Monti. Il suo sogno? Far si che le campane siano eterne e che la tradizione campanaria non solo non muoia ma si possa ampliare. Un’idea per dare il suo contributo ce l’ha già: aprire una piccola attività che si occupi della manutenzione delle campane e insegni a renderle elettriche.

Com’è nata la tua passione per le campane e come si è sviluppata nel tempo?

«Ho iniziato ad appassionarmi nel 2013, all’età di cinque anni, ascoltando le campane di Ligonchio. Quasi tutti i giorni con mio nonno mi fermavo lì ad ascoltare la melodia dell’ave maria del mezzodì suonata da quelle campane, capaci di suscitare in me una tale emozione da farmi amare quest’arte. La passione crebbe fino al punto che, nel 2018, iniziai a suonarle. Durante il Covid passavo le giornate a suonare le campane virtualmente su un simulatore che avevo creato sul computer per tenermi sempre allenato. Il passo più grande, però, è avvenuto nel giugno del 2021 quando sono diventato il campanaro titolare di Garfagnolo per poi, a settembre, diventarlo anche di Costa de’ Grassi. L’anno scorso sono anche diventato membro dell’Unione Campanari Reggiani(UCR): ero il più giovane. Non so se ora è ancora così».

Che cosa significa “campanaro titolare”?

«Il campanaro titolare è l’unico e solo campanaro di una parrocchia ed è lui che solitamente si occupa di suonare per le funzioni liturgiche».

Che consiglio dai ai ragazzi che vogliono diventare campanari?

«Di continuare a coltivare questa passione per poi entrare nell’Unione Campanari Reggiani così da poter imparare la tradizione».

Questa tua passione finora ti ha portato ad investire del denaro?

«Sì, ho una mia collezione formata da quasi 40 campane di anni, fusioni e materiali diversi. Ne ho due fuse dalla Pontificia Fonderia Marinelli di Agnone, una per il giubileo del 2000 (dal valore di quasi 200 euro) e una per quello del 2016. Presto acquisterò anche quella del giubileo del 2025, sempre fusa da loro. Inoltre ne ho cinque fuse dalla Premiata fonderia Cav. Paolo Capanni di Castelnovo ne Monti».

La più grande che hai?

«È una riproduzione della campana dei caduti di Rovereto che si trova sul colle di Miravalle in Trentino ed è attualmente la più grande campana al mondo che possa suonare a distesa. Ne ho poi una dedicata al comune di Castelnovo ne’ Monti e alla Pietra di Bismantova, un’altra di San Pio, un’altra ancora che riproduce la campana degli alpini infine una riproduzione della mastodontica campana della Basilica di Santa Maria degli Angeli ad Assisi. Nella mia collezione ci sono anche campane provenienti da Santuari e Paesi esteri. Ad esempio, ne ho una proveniente dalla Svizzera prodotta artigianalmente che qua in Italia è introvabile. In questo momento sto costruendo un campanile alto 2 metri circa tutto fatto in materiali riutilizzati e che conterrà circa 11 campanelle che renderò elettriche».

Cosa vedi nel tuo futuro? Le campane ci saranno?

«In futuro ho intenzione di studiare le meccaniche e le componentistiche delle campane per poi aprire una piccola attività che si occupi della manutenzione delle campane e di insegnare a renderle elettriche».

*Studente dell’indirizzo turistico del Mandela di Castelnovo Monti

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