Femminicidio di Giulia Cecchettin, oggi la richiesta di condanna per Turetta
E’ accusato dell’omicidio dell’ex fidanzata con 75 coltellate
Venezia Si torna in aula oggi lunedì 25 novembre per il processo a carico di Filippo Turetta, reo confesso della morte della ex fidanzata Giulia Cecchettin, uccisa con 75 coltellate, nel novembre 2023, in un parcheggio a Fossò, in provincia di Venezia. Quindi oggi si saprà se il pm Andre Petroni chiederà l’ergastolo per il 23enne di Torreglia. Turetta deve rispondere dell’accusa di omicidio volontario aggravato aggravato da premeditazione, crudeltà, efferatezza, di sequestro di persona, di occultamento di cadavere e di stalking. Sono la premeditazione e la crudeltà che, associate all’omicidio volontario, indicano che per Turetta potrebbe scattare l’ergastolo. Un epilogo che la difesa – avvocati Giovanni Caruso e Monica Cornaviera – puntano a scongiurare. Secondo i legali, non ci sarebbe stata premeditazione. Ma dalle ammissioni di Turetta, sentito in aula lo scorso 25 ottobre, emerge quella che puó essere u una conferma della tesi dell’accusa: lo scotch serviva per legare la vittima e i coltelli utilizzati per uccidere Giulia Cecchettin, erano stati messi nella Fiat Grande Punto prima dell’11 novembre, quando la ragazza è stata uccisa. In questa direzione anche la lista di cose da fare, trovata nel telefono dell’imputato, che risale al 7 novembre.
Da qui quella che appare come una conferma della premeditazione. La crudeltà, invece, emerge dall’autopsia: Giulia Cecchettin è stata uccisa con 75 coltellate tra l’altro in due fasi differenti, cioè al momento del sequestro e successivamente per mettere fine definitivamente alla vita di Giulia. Dopo Petroni, che depositerà una memoria relativa all’inchiesta, sarà la volta degli avvocati della famiglia: Stefano Tigali, che rappresenta Gino Cecchettin, papà della vittima, Nicodemo Gentile per Elena Cecchettin, Piero Coluccio che rappresenta lo zio Andrea Camerotto, Antonio Cozza per la nonna paterna. Domani è invece atteso l’intervento in aula dell’imputato se come sembra vorrà rilasciare dichiarazioni spontanee. La sentenza del processo di primo grado è attesa per il 3 dicembre. l