Fit Village, il Tar respinge il ricorso: legittimo l’ordine di sgombero. Cosa succede ora a dipendenti e abbonati
Da 30 anni l’area sportiva comunale di via Mazzacurati era in gestione a Play Game. In sospeso anche canoni di affitto per migliaia di euro
Reggio Emilia L'ordinanza emessa nei mesi scorsi dal Comune di Reggio Emilia che intimava il rilascio dei locali della palestra "Fit Village" di via Mazzacurati, pena lo sgombero coattivo, è legittima. Lo ha stabilito la prima sezione del Tar di Parma nella sentenza emessa lo scorso 6 novembre. Il contenzioso tra piazza Prampolini e la società "Play games" che gestisce da 30 anni la struttura (il cui ricorso contro lo sgombero è stato definito "infondato" e respinto), verteva come noto sulla scadenza della concessione a quest'ultima dell'area di proprietà comunale su cui sorge l'impianto sportivo di quasi 10.000 metri quadrati. Dopo diverse proroghe che si sono succedute a partire dal 1993, la concessione - chiariscono i giudici - è scaduta definitivamente lo scorso 30 giugno. Nessuna ulteriore proroga, nemmeno fino al 31 dicembre prossimo, è stata quindi concessa dal Comune, che tuttavia ha agito secondo legge.
«Il leit motiv che scandisce le determinazioni dell'amministrazione comunale è il doveroso rispetto dei principi concorrenziali che impongono che l'affidamento delle concessioni di beni pubblici di rilevanza economica avvenga attraverso le procedure ad evidenza pubblica», si legge infatti nella sentenza del Tar. Ora si apre la partita della salvaguardia dei 30 dipendenti della struttura sportiva, che nelle scorse settimane hanno manifestato davanti al municipio. Come emerso dall'incontro tra i sindacati Slc e Nidil Cgil e l'amministrazione, questa ha innanzitutto chiesto all'attuale gestore una sorta di "informativa" sulle competenze e le mansioni dei dipendenti per eventualmente ricollocarli in altre realtà afferenti alla Fondazione comunale per lo sport. La seconda richiesta delle parti sociali - i cui tempi sono gioco forza più lunghi e non prevedibili - verte invece sul nuovo bando di concessione che il Comune dovrebbe emanare per riassegnare la palestra.
Le sigle dei lavoratori hanno in particolare chiesto di inserire una clausola sociale, ora assente, per il riassorbimento da parte del nuovo gestore dei vecchi lavoratori. La proposta del Comune che va in questa direzione è quella di inserire nel bando "punteggi premianti" per chi si farà carico dei dipendenti. Se la palestra come oggi è conosciuta non esisterà più, non meno nebuloso è il suo futuro. Il sindaco Marco Massari, incalzato nei giorni scorsi da Coalizione civica ha assicurato che la destinazione dell'area resterà sportiva, senza però entrare nel merito di cosa ospiterà. Un'ipotesi che si è fatta strada è quella di un centro di danza per Aterballetto, che vede però contrari i frequentatori del centro sportivo, in gran parte anziani che si sottopongono a terapie riabilitative. Incerta infine anche la posizione dei circa 1.000 abbonati, che rischiano di perdere le somme versate. Proprio su questo punto, il sindaco aveva fatto sapere di aver diffidato la Play games di sottoscriverli perchè «da mesi era ben consapevole che il Comune era orientato a rientrare in possesso del bene anche perché, nelle interlocuzioni avute, era stato chiarito che non ci sarebbe stato spazio dal punto di vista legislativo e normativo di arrivare a ulteriori proroghe della concessione». Un altro capitolo dell'intricata vicenda, riguarda infine il mancato pagamento della Play Games al Comune di alcuni canoni di affitto: 120.000 euro circa per il periodo da dicembre 2022 a luglio 2023, cui si dovranno aggiungere i mesi successivi sino a fine 2024. Il Comune di Reggio aveva congelato la procedura esecutiva per rientrare in possesso delle somme ma ora, forte del verdetto del Tar, potrebbe riavviarla. Anche su questo fronte è aperta una causa legale, con la prossima udienza fissata a fne febbraio.