Sfilata “Immersioni” del Chierici, «Per la mia gonna ho trovato ispirazione nel dragone foglia»
A distanza di un mese dall’evento organizzato nell’ambito della Notte della moda l’intervista a uno dei creatori dei capi d’abbigliamento protagonisti della sfilata, lo studente Mohit Randhawa
È passato un mese da quando il 25 ottobre Palazzo Scaruffi di Reggio è stato la cornice della sfilata “Immersioni” organizzata nell’ambito della Notte della moda, promossa dall’indirizzo Fashion design del liceo artistico “Gaetano Chierici” di Reggio. All’evento, nato dall’adesione della scuola alla rete TAM (rete nazionale degli istituti scolastici settore tessile, abbigliamento e moda/smi sistema moda Italia) hanno partecipato gli studenti delle classi 4ªA e 4ªI, coordinati dai docenti Marilena Soncini, Matteo Bellelli e Simona Messori. Hanno collaborato Paola Panciroli e Sabine Catellani. Fra gli ospiti Marco Mietto, assessore alla cultura del Comune di Reggio, Paola Bedogni, vicepresidente della Provincia, Matteo Ruozzi della Camera di Commercio e Cinzia Conti dell’ufficio scolastico provinciale.
Ogni anno viene proposto un tema e quello del 2024 è stato il mondo marino: il progetto ha richiesto molti mesi di preparazione, già a partire dall’anno scolastico passato.
Alla sfilata sono stati presentati quaranta capi, tra gonne e t-shirt, su cui gli studenti hanno impresso con tavole serigrafiche sirene, polipi, cavallucci, conchiglie, meduse, coralli, segni apotropaici fascinosi del mare che avevano progettati.
Tra i vari modellisti che hanno presentato una propria creazione c’è Mohit Randhawa, studente di quarta dell’indirizzo Fashion design del Chierici. «Per progettare la gonna che ho poi realizzato – racconta – mi sono ispirato ad un cavalluccio marino, il dragone foglia: la sua forma peculiare mi ha fornito la base per il modello decorativo della gonna. Una volta sviluppato il cartamodello, sono passato in laboratorio per la stampa serigrafica. Ho creato un disegno su Photoshop, l’ho poi ricalcato su una pellicola e l’ho trasferito su un telaio con gelatina. Il telaio funziona come uno stencil: l’inchiostro passa solo dove serve, permettendo di stampare il disegno sul tessuto».
Realizzare un prodotto finito in laboratorio, dopo un attento studio e diverse fasi di progettazione, è uno stimolo davvero importante per un giovane studente perché permette di visualizzare in modo tangibile come potrà concretizzarsi il proprio talento.
*Studentessa del liceo “Cherici” di Reggio Emilia