«Le novità sui monopattini penalizzano chi li utilizza»
L’assessora Bonvicini sulle nuove norme introdotte dal codice della strada. «Gli operatori di sharing dovranno adeguarsi e trovare nuove soluzioni»
Reggio Emilia «A detta degli esperti, che da anni lavorano su questi temi, la riforma del codice della strada ha uno stampo restrittivo e con poca prevenzione». È questo il pensiero di Carlotta Bonvicini, assessora a Politiche per il clima e mobilità sostenibile, sulla riforma approvata dal Senato qualche giorno fa, e voluta fortemente dal ministro dei trasporti Matteo Salvini. Per Bonvicini se da una parte «introduce una serie di inasprimenti normativi per quanto riguarda la guida in stato di ebrezza o la guida con il cellulare – questa è sicuramente una cosa positiva – d’altro canto, non si lavora sulla velocità, che è la maggiore causa di incidenti stradali, soprattutto nei centri urbani».
L’assessora continua spiegando come questa riforma vada a colpire «la mobilità leggera e sostenibile con inasprimenti normativi focalizzati molto sull’utilizzo dei monopattini. A mio avviso, ciò andrà a penalizzarne l’utilizzo, ma non necessariamente a rendere più sicuri coloro che continueranno ad utilizzarli. Per gli enti locali sarà più difficile il controllo delle regole di convivenza in città, come l’ampliamento delle zone a traffico limitato, di quelle pedonali, nonché l’istallazione nuovi dispositivi di controllo della velocità». Ricordiamo, infatti, che i monopattini, tra le altre cose, dovranno essere muniti di targa, mentre il conducente dovrà indossare il casco, ed essere provvisto di assicurazione. Ciò si ripercuoterà sicuramente sui servizi di sharing: «In altri Paesi è già stata testata la possibilità di avere integrati dei bauletti, che permettono di trovare, al momento del noleggio, anche un casco – spiega Bonvicini –. È chiaro che gli operatori dovranno operarsi per trovare nuove soluzioni. A Reggio ci sono diversi servizi di sharing. Eravamo partiti con una grande manifestazione d’interesse, che dava la possibilità di ospitare fino a dieci operatori differenti. Adesso ne sono rimasti tre, e mi dicono che sono funzionanti, e che il servizio è apprezzato e utilizzato». Nella riforma non ci sono restrizioni sull’utilizzo della bicicletta elettrica anche se, per quanto riguarda la ciclabilità «si va a smantellare quelle che sono state le innovazioni introdotte negli ultimi anni, come la creazione di corsie ciclabili in città». Bonvicini conclude ammettendo come questa serie di prescrizioni non abbiano ancora «un regolamento attuativo, e dunque vedremo come verranno sviluppate. Quello che è certo, è che non vanno nella direzione di una mobilità integrata, in cui tutti gli utenti hanno il diritto di avere il loro spazio in strada. Vedremo, inoltre, come il mercato si abituerà a questa novità – afferma l’assessora –, che a mio avviso va a penalizzare un servizio in più che poteva rappresentare un’offerta di mobilità alternativa per diversi utenti. In definitiva, non credo che porterà a dei risultati concreti in termini di sicurezza stradale». l © RIPRODUZIONE RISERVATA