Modula vuole ampliare la sede, i cittadini di Casalgrande dicono “no”
«Non cementifichiamo altri terreni agricoli»
Casalgrande Una petizione online per fermare l’allargamento dell’azienda Modula nel territorio agricolo tra Salvaterra e Villalunga è stata lanciata nelle scorse settimane da un gruppo di abitanti del territorio di Casalgrande.
I cittadini sono preoccupati dal progetto di ampliamento presentato dall’azienda all’amministrazione comunale, relativo a un potenziamento dell’attuale complesso lungo via San Lorenzo.
«Chiediamo all’amministrazione comunale di Casalgrande di opporsi all’espansione dell’azienda Modula su aree agricole, proteggendo il nostro territorio da una cementificazione che danneggia l’ambiente, impoverisce le risorse naturali e compromette la qualità della vita dei residenti», spiegano i promotori nei loro documenti. «Questo ampliamento, se approvato, comporterà la distruzione di un habitat naturale importante, a ridosso di aree già destinate a insediamenti industriali e quindi altamente cementificate», aggiungono.
Loro, precisano, non sono «contro lo sviluppo delle attività del nostro territorio, ma la loro espansione non può sempre essere prioritaria rispetto alla tutela di un ambiente già ampiamente sacrificato a favore dell’industria».
Inoltre, a loro dire, vi sarebbero delle alternative meno impattanti in zona.
«Modula, si trova in un contesto dove una zona adiacente non ancora utilizzata è già destinata ad attività produttive, potrebbe essere utilizzata il luogo del terreno agricolo, evitando di trasformare un’area verde in nuovo spazio cementificato. È prioritario che si valuti ogni espansione verso zone già predisposte per attività industriali, riducendo al minimo l’impatto ambientale e preservando il nostro territorio agricolo», è l’appello.
Modula è una realtà di spessore internazionale, con circa mille dipendenti, specializzata nella progettazione e nella realizzazione di magazzini automatici per aziende, ed è un’impresa conosciuta anche per l’attenzione alle tematiche ambientali.
Ha due sedi negli Usa, una in Cina e una, di circa 30mila metri quadrati, a Salvaterra. Una posizione privilegiata, nel cuore del comprensorio ceramico, a fianco della provinciale 51 che da un lato porta verso Sassuolo e dall’altro verso Rubiera e la via Emilia, e da lì alle due principali autostrade, l’Autosole e la Brennero.
La volontà è quella di potenziare ancora la propria capacità produttiva e progettuale, e come richiesto è stata avviata la procedura amministrativa.
La questione è diventata rapidamente pubblica, abitanti e attivisti politici hanno iniziato a mobilitarsi per chiedere una sospensione tramite una raccolta firme. La petizione è stata avviata su una delle principali piattaforme internazionali per attività simili, Change.org. È online da mercoledì scorso e a ora ha raccolto 154 firme. È stata inoltre creata una pagina Facebook.
I primi passaggi istituzionali sono in atto.
La commissione consiliare Ambiente e Territorio si è ritrovata nel municipio di Casalgrande assieme ai tecnici comunali per ragionare della questione, in vista della discussione in consiglio. E in cantiere vi sarebbero anche delle interrogazioni.