“Ospizio, l’assessore Pasini si dimetta”
Le opposizioni sul piede di guerra per la firma anticipata rispetto alla discussione della mozione in Consiglio comunale
Reggio Emilia «L’assessore Pasini si deve dimettere: la questione legata al bosco di Ospizio è stata gestita in modo vergognoso, con una mancanza di rispetto inaudita nei confronti dei cittadini riuniti in comitato e del Consiglio comunale. Per questo mi attiverò, sentiti tutti gli altri capigruppo dell’opposizione, per chiedere le dimissioni».
Detto, fatto. Il capogruppo di Fratelli d’Italia, Alessandro Aragona, aveva promesso durante la commissione di venerdì pomeriggio che avrebbe coinvolto le altre opposizioni in una richiesta di dimissioni congiunta nei confronti dell’assessore all’urbanistica Carlo Pasini. E così sarà: domani si terrà una conferenza in cui le opposizioni chiederanno compatte che l’assessore si dimetta. L’oggetto del contendere riguarda il bosco di Ospizio per cui sono stati raccolte migliaia di firme: domani in Consiglio comunale approderà la mozione popolare sostenuta dai cittadini a favore del bosco e contro la realizzazione di un superstore Conad, così come di una casa della comunità, di una biblioteca, progetti che potrebbero essere realizzati altrove, secondo i comitati, senza cementificare l’area verde. Ebbene, quello che ha fatto andare su tutte le furie il capogruppo di FdI Aragona, le opposizioni, e ha creato una frattura nella maggioranza, è la firma della convenzione prima del Consiglio di domani, ma anche prima della commissione di venerdì, vanificando, di fatto, la discussione.
«L’assessore ci dice che dato che il Consiglio non è organo indicato per questo argomento e che quindi doveva essere comunque firmata questa convenzione, ha proceduto prima della commissione di oggi e del Consiglio comunale – tuona Aragona in commissione –. Politicamente è un atteggiamento di una gravità rara».
Il Comune, di par suo, ha spiegato come «la recente sentenza del Consiglio di Stato riguardante l’edilizia abitativa prevista su via Luxemburg, che ha di fatto dichiarato inammissibile il tentativo di cancellazione, da parte del Comune di Reggio Emilia, di diritti edificatori in nome di una difesa dell'interesse collettivo, ha fatto sì che cadessero i presupposti di una revisione dell'iter amministrativo riguardante il cosiddetto Pru Ospizio, ossia il piano di riqualificazione urbana dell’area in cui un tempo sorgeva la struttura per anziani, che ha dato il nome al quartiere. Le scadenze imminenti e l’evidenza dei diritti dell’attuatore del Piano - vale a dire Conad Centro Nord - hanno portato lo stesso a fare richiesta di formalizzare un ulteriore passaggio nell’iter, ossia la firma dello schema di convenzione, a cui gli uffici hanno dovuto dare riscontro positivo. Il Comune di Reggio Emilia e Conad Centro Nord hanno quindi firmato nei giorni scorsi il documento attraverso il quale Conad Centro Nord si assume tutti gli impegni legati al piano».
A tal proposito interviene Rec (Reggio Emilia in Comune) parlando di «grave cortocircuito in cui l’istituzione comunale è venuta a trovarsi. Calendarizzare una mozione popolare, suffragata da migliaia di firme di cittadini e svuotarla di senso perché a due giorni dalla discussione si viene a sapere che l’oggetto della discussione, la convenzione Comune/Conad, è stata già ratificata dall’assessore Pasini è una pessima notizia che testimonia una scarsa sensibilità del rappresentante di giunta. Era noto che una mozione del genere, contro gli interessi edificatori dominanti in città, difficilmente sarebbe passata, ma rendere vuoto un meccanismo altamente democratico come una mozione popolare, è un atto grave». Rec recepisce poi positivamente la presa di posizione «dell’assessora Bonvicini e del consigliere di maggioranza Miglioli per la determinazione di voler appoggiare la mozione Bosco Ospizio. Vogliamo poter credere che da voi possa partire una riflessione su democrazia e riconversione ecologica che si allarghi alla maggioranza».
La maggioranza spaccata sul caso che approda in Sala del Tricolore
La questione del bosco Ospizio con la firma da parte di Conad, soggetto attuatore dell’intervento di Ospizio, del la convenzione per proseguire l’iter attuativo, brucia anche nella maggioranza.
L’assessora Carlotta Bonvicini parla di «un atto tecnico e formale le cui tempistiche non hanno visto alcuna condivisione preventiva politica con la maggioranza. In Sala del Tricolore sarà discussa la mozione di iniziativa popolare sottoscritta da oltre 2mila cittadini che ne chiedeva la sospensione. Il gruppo “Verdi e Possibile” (in maggioranza, ndr) voterà a favore, nonostante la mozione sia sostanzialmente ormai inattuabile. Perché? Perché serve una presa di coscienza e perché questa protesta è diventata il simbolo della nuova attenzione di sempre più cittadine e cittadini sui temi ambientali. Personalmente capisco che agli occhi della cittadinanza non sia comprensibile come si possa attuare nel 2024 un progetto sviluppato nel 2015 e concepito nel 2006 senza poter apporre modifiche sostanziali dopo che in 10 anni è cambiato il mondo. Capisco anche che sia una questione di principio: che non possiamo dichiarare l’emergenza climatica e non avere strumenti normativi in grado di imporre scelte nuove e diverse che rispondano ai problemi della città contemporanea e dei suoi abitanti in tempi congrui. Che non possiamo parlare di adattamento climatico e mobilità sostenibile e costruire un polo commerciale e di servizi con oltre 600 posti auto conteggiati con standard già superati dalla normativa vigente. Che non possiamo dannarci per trovare nuove aree da depavimentare, contrastare gli abbattimenti degli alberi di enti pubblici e privati e poi ritrovarci inermi davanti al lento e inesorabile incedere di un progetto superato».
Il capogruppo di Coalizione Civica Fabrizio Aguzzoli parla di «autodifesa troppo lunga» che «non riduce di nulla la gravità di questa azione dell’assessore Pasini e della giunta di cui lei pure fa parte».
Il consigliere di “Verdi e Possibile, Alessandro Miglioli, parla di «una mozione popolare purtroppo ormai superata nei fatti. Qualche giorno fa, prima di sapere degli ultimi sviluppi, avevo detto che l’unica cosa che mi rimaneva da fare come consigliere (ma prima ancora come membro della specie homo sapiens) attento ai temi ambientali, era di dare un senso politico al mio voto. L’unico senso politico che mi rimane da dare è quello del superamento, di fronte all’emergenza ambientale, della logica dei diritti acquisiti. L’unico modo che ho per farlo è votare a favore della mozione, anche se ormai superata nei fatti».