Kinsect: la start up che valorizza la mosche soldato. Ecco a cosa servono
Finalista del premio Cambiamenti promosso dalla Cna: si candida a diventare il principale fornitore italiano. Producono proteine per i mangimi
Reggio Emilia Erano 21 le startup reggiane iscritte all’ottava edizione del premio nazionale Cambiamenti, promosso da Cna per premiare “il pensiero innovativo” delle Pmi in Italia. Quattro hanno ottenuto il pass per la finale regionale: Aerosense, Sylvalgae, Tagh. 01 e Kinsect, quest’ultima è passata in finale nazionale insieme ad altre tre startup regionali mentre Aerosense ha vinto il premio Ovh Cloud Italia. Il premio Cna Cambiamenti ha messo a confronto oltre mille start up di tutta Italia. Il vincitore riceverà ventimila euro in denaro ma sono in palio anche servizi, percorsi di accelerazione, possibilità di confronto e incontri con investitori. Chi l’avrebbe mai detto che grazie alle mosche sarebbe potuta nascere un’idea geniale?
Kinsect, la sede è in via Mazzacurati, è una startup fondata da Marco Benassi, Stefano Guerrieri, Giovanni Andrea Ferrari e Giacomo Benassi. Sviluppa tecnologia per l’allevamento massivo di mosche soldato, finalizzato alla produzione di proteine sostenibili per l’alimentazione animale. Kinsect, che si candida a diventare il principale fornitore italiano di soluzioni automatizzate per la produzione di uova di mosca soldato, consentirà agli allevatori di ottenere proteine naturali per la produzione di mangimi, riducendo al minimo l’impatto ambientale. Perché la mosca soldato? Perché è l’insetto identificato dalla Comunità Europea per produrre proteine in ambito mangimistico, poiché molto resistente e capace di crescere in un ambiente verticale, con un minimo consumo di acqua e di suolo. Grazie alle sue caratteristiche, Kinsect riesce anche a smaltire tutti i rifiuti e sottoprodotti organici che derivano dalla loro crescita, in un processo di economia circolare, e trasformarli in proteine e oli. Inoltre, vengono realizzati biofertilizzanti e chitina. I fondatori di Kinsect hanno ideato questa tecnologia nel 2016, con il contributo di un progetto universitario denominato “Horizon 2020”, e adesso puntano a sviluppare questo impianto su scala industriale. Non ha conquistato la finale ma ha ricevuto una menzione speciale e un premio di diecimila euro in crediti cloud l’altra startup del nostro territorio, Aerosense. Fondata da due giovanissimi ingegneri Federico Pratissoli e Davide Casalini, questa nuova realtà produttiva lavora utilizzando l’intelligenza artificiale. Si tratta di un progetto nato solo pochi mesi fa (inizio 2024), che, attraverso una piattaforma software proprietaria, è specializzato sulla raccolta di immagini aeree con droni e nella loro analisi tramite intelligenza artificiale. L’obiettivo è utilizzare questi sistemi per velocizzare le analisi riducendo costi e tempi, creando sul territorio reggiano un polo focalizzato sulla ricerca e sviluppo dei linguaggi utilizzati dall’intelligenza artificiale. «Per Cna Reggio è motivo di soddisfazione portare alla finale nazionale una nostra azienda», sottolinea il presidente Giorgio Lugli. l © RIPRODUZIONE RISERVATA